Sorriso stampato in faccia e tanta voglia di dimostrare: Edoardo Bove si è presentato ieri alla Fiorentina come meglio non potrebbe, come sottolinea il Corriere dello Sport-Stadio

‘Ho scelto io di lasciare la Roma, non ero parte del progetto’

Il suo divorzio rocambolesco con la Roma, realtà che l'ha cresciuto, è cosa nota. Ma questo non lo scalfisce, non più almeno: «Venire via è stata una scelta mia, mi hanno detto che non avrei avuto tanto spazio. Quando dai tutto in campo poi non hai nulla da recriminarti: è ciò che ho sempre fatto e che farò adesso alla Fiorentina».  

 Leggerezza è il termine che meglio descrive una conferenza comunque piacevole e onesta: "A me interessa giocare, non c'è un ruolo preciso e quindi niente preclusioni". Naturalezza che emerge anche nel momento in cui Bove si sente in dovere di definirsi non più un giovane in senso assoluto: "Mi fa un po' ridere sentir dire che sono giovanissimo. In tutta Europa giocano ragazzi di sedici o diciassette anni, io a quell'età andavo a scuola. Non sono giovanissimo, non è così".  José Mourinho a Roma lo definì amorevolmente un «cane malato, perché morde, corre, dà tutto quando gioca». Bove non perde occasione per scherzarci su: "I soprannomi li lascio a tifosi e allenatori". Un dribbling secco. O forse no: «Gran parte delle persone e dell'ambiente calcistico non ha visto tutte le potenzialità che ho. Se lo vediamo da quel punto di vista, è un soprannome un po' limitante». Un attestato di evidente personalità, senza spocchia, e di coscienza dei propri mezzi.

'La Fiorentina la scelta migliore per me'

 Evita di dare particolari indicazioni sul suo ruolo effettivo, la mentalità propositiva, vincente non gli manca, così come l'umiltà. Chi teme che la Fiorentina sia solo una sistemazione temporanea per l'ex romanista può stare tranquillo. Bove risponde così quando stimolato sulla possibilità di fare di Firenze la sua seconda casa: «Assolutamente, è una prerogativa molto importante per me. Voglio dare tutto per allenatore, società e squadra. Il posto è il migliore per crescere come giocatore e come persona». In ultima analisi: «Sono davvero contento di essere qua: la scelta della Fiorentina è stata la migliore che potessi prendere»".

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