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Certo che Venuti l’ha combinata davvero grossa, sabato sera contro l’Inter. E non è la prima volta che i suoi svarioni pongono ai tifosi della Fiorentina il dilemma: ma questo è un giocatore da serie A? Ormai nemmeno la sua “etnia” fiorentina (anche se per l’esattezza è nato a Montevarchi, provincia di Arezzo) e il suo curriculum nelle giovanili viola sono sufficienti come salvacondotto per entrare al Franchi senza destare ansie e scongiuri.

Tuttavia in questa Fiorentina, anzi in questa società, Lorenzo (Lollo) Venuti ha acquisito un ruolo fondamentale. Perché non colpa è di Venuti se è stato ceduto un centravanti che segnava a raffica con due che la porta la vedono col binocolo. Ai boomer (come chi scrive) torna alla mente la pubblicità di un sapone, in cui Paolo Ferrari cercava di convincere la massaia di turno a scambiare il proprio fustino di Dash con due di marca anonima, ricevendo un rifiuto. La Fiorentina invece quel cambio lo ha accettato, ma questo è un altro discorso.

Non è colpa di Venuti se a centrocampo non c’è una “mente pensante” ma solo onesti, e talvolta distratti, recuperatori di palloni.

Non è colpa di Venuti se gli esterni funzionano ad intermittenza, tra chi si infortuna e chi incespica sul pallone (sai quanti eurogol deve fare Ikone per riscattare quelli che si è mangiato!).

Non è colpa di Venuti se il destino dei cross di Biraghi è risultare corti, lunghi o rimpallati.

Non è colpa di Venuti se l’allenatore che aveva il pallone nella testa, ora ha la testa nel pallone.

Soprattutto, non è colpa di Venuti se Venuti gioca come terzino destro nella Fiorentina.

Però i tifosi di qualcuno contro cui sfogarsi hanno bisogno. E alla società di avere un comodo capro espiatorio non pare vero. Evviva Venuti! 


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