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La senatrice del PD, Caterina Biti, è una di quelle che maggiormente si è impegnata per la stesura e per l'approvazione dell'emendamento sugli stadi che potrebbe avere ripercussioni favorevoli sulla Fiorentina e su Firenze. In particolare con questo emendamento diventa più facile per Commisso poter agire, se crede, sul Franchi, trasformando la struttura da obsoleta e insicura, a moderna ed efficiente...con qualche elemento ereditato dal passato.

Entriamo nel cuore del vostro emendamento che è stato votato in commissione.
"Con il nostro emendamento la prima cosa che c'è da dire è che una società di calcio, la Fiorentina ma anche altri soggetti, interessata ad ammodernare lo stadio, si rivolge al ministero dei Beni Culturali e a stretto giro di posta riesce a sapere quali sono gli elementi con vincolo presenti e quindi come possono essere in seguito portati avanti i lavori. Le parti vincolate possono essere gestite anche in maniera distaccata, sia pur all'interno del progetto. Altro aspetto importante è che il vincolo culturale diventa secondario davanti fruibilità e alla sicurezza di un impianto".

Quindi, sempre per parlare in termini chiari, se Commisso vuole buttare giù le curve dello stadio e altre parti rilevanti dell'impianto, può farlo oppure no?
"Ovviamente sì. Il ministero dei beni culturali deve dare una risposta chiara sugli elementi che sono di pregio della struttura del Franchi. Diciamo che devono essere salvaguardate le famose scale elicoidali? Allora mettiamo le scale elicoidali tra gli elementi che non devono essere toccati. Tutto il resto sì. C'è la seconda parte dell'emendamento che è fondamentale in questo senso e dove si dice, lo ribadisco, che il valore culturale viene al secondo posto rispetto alla fruibilità e alla sicurezza dello stadio".

In principio vi erano emendamenti diversi in ballo. In particolare voi e Italia Viva (il movimento di Renzi) avete trovato una convergenza. Su quali basi si è arrivati a questa sintesi?

"La convergenza c'è stata. Ho accettato il fatto che il senatore Renzi fosse il primo firmatario dell'emendamento anche perché è stato prima sindaco di Firenze e poi Presidente del Consiglio. Però c'è anche da dire che l'emendamento è sostanzialmente quello che aveva presentato il PD e sul quale ci avevamo lavorato a lungo, con qualche mediazione su alcune parti. Voglio ringraziare anche Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega, le loro anime fiorentine in particolare, che hanno capito che sul nostro testo era possibile raggiungere il risultato finale".

Che ruolo ha la Soprintendenza col vostro emendamento?

"Noi facciamo riferimento al ministero dei Beni Culturali e non alla Soprintendenza".

In sostanza viene scavalcata. Tra l'altro tra Pessina e la Fiorentina ci sono state diverse, chiamiamole così, incomprensioni.

"Ribadisco che facciamo riferimento al ministero nel nostro testo. Pessina fa il suo mestiere e continuerà a farlo nella maniera che crede più adeguata, rispetto al ruolo che riveste".

In tutto questo periodo in cui avete lavorato sull'argomento, ci sono mai stati rapporti diretti con la Fiorentina? Avete saputo che cosa pensano i dirigenti e la proprietà viola dell'emendamento?

"Io personalmente non ne ho avuti, ma so che la Fiorentina è sempre stata interessata all'intera faccenda e che c'è stata grande attenzione da parte della dirigenza. Auspico che abbiano tutti compreso il fatto che abbiamo portato a casa un risultato ottimo per Firenze, i tifosi viola e per la stessa Fiorentina, ma non solo".

Dopo il voto della commissione, l'approvazione in aula è scontata. Adesso la palla passa alle società calcistiche, giusto? 

"Voteremo la fiducia a questo provvedimento (l'emendamento sugli stadi è inserito in un pacchetto molto ampio che tocca tanti aspetti della vita degli italiani ndr). Dopodiché la norma ci sarà e permetterà di ristrutturare gli impianti. Il Franchi, oltre ad essere bello, perché ha diversi elementi di pregio, come sappiamo, potrà essere anche funzionale e sicuro allo stesso tempo. Vogliamo che tutti questi aspetti possano esserci all'interno del nuovo stadio di Firenze".

Il presidente dell'ordine degli architetti di Firenze ha però già parlato di emendamento pericoloso e possibilità di perdere segni importanti della nostra identità.

"Ci rendiamo conto che il nostro stadio sia bello, dobbiamo però cominciare ad essere anche coraggiosi. Un aspetto che non ho ancora toccato è il fatto che il tutto verrà fatto a volumi zero perché per noi è importante anche il rispetto dell'ambiente. Dobbiamo pensare che tutte queste cose possano stare insieme in un unico progetto".


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