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Quest’oggi l'ex esterno di Milan, Lecce e Parma Djamel Mesbah, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di parlare di alcuni dei temi della sfida di questa sera tra Milan e Fiorentina. Questo un estratto delle sue parole:

"Tre quarti della mia carriera l’ho passata in Italia, i miei figli sono nati li e quindi ho grandi ricordi. Sono cresciuto come calciatore, ma sopratutto come uomo: è un paese che mi ha aiutato a tanti livelli. Il mio periodo al Milan? Ero al Lecce, ed avevo anche altre possibilità in Italia all’estero, ma quando sono arrivati ai rossoneri a gennaio non ho potuto rinunciare. Sono arrivato in una squadra piena di campioni e sono riuscito ad ambientarmi in poco tempo, e al Milan non c’è tanto tempo per adattarsi: devi farti trovare pronto velocemente. L’anno dopo Allegri mi ha dato qualche possibilità, ed io sono stato bravo a coglierla al volo. Successivamente dopo qualche infortunio poi, quando ho capito che non c’era piu spazio per me, ho scelto di andarmene e sono andato a Parma”.

Ha analizzato anche la Fiorentina: “I viola con un tecnico molto bravo come Italiano, ha dimostrato di essere una squadra che gioca bene e che aggredisce alto gli avversari. La Fiorentina gioco poi ance un gran bel calcio e per questo sono convinto che la gara di domani sera sarà fondamentale per la corsa alla Champions Legue, per i rossoneri invece è fondamentale vincere per continuare a restare attaccati al gruppo dello scudetto. Saranno gruppi pesanti, non decisimi ma importanti. Pioli ed Italiano sono due allenatori che propongono un buon calcio, che hanno una propria filosofia. Non mi aspettavo che il Milan avesse tanti problemi in questa stagione ma gli infortuni, soprattutto quello di Maignan ad inizio stagione” hanno condizionato molto il resto della squadra”.

Ha poi concluso: “Biraghi lo conosciamo, maturo, personalità e gran piede; Parisi di prospettiva anche per la Nazionale, la coppia è assortita benissimo. Lui a destra? Giocare sul piede debole è difficile soprattutto per un mancino, ma se sei tatticamente intelligente puoi sopperire anche a questo handicap. In fondo tatticamente si tratta di fare le stesse cose”.

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