Burdisso: "Alvarez alla Fiorentina colpo sfumato, un grande rimpianto. Vitor Roque era una possibilità concreta, poi ha deciso di andare al Barcellona"
Nicolás Burdisso, dirigente nelle ultime stagioni alla Fiorentina, ha rilasciato un’intervista a ‘Cronache di spogliatoio’, disponibile da domani sul canale YouTube. Di seguito un estratto con le anticipazioni.
Pausa strategica
Dopo tre anni a Firenze è arrivato l'addio: “Pausa strategica. Lo posso dire così. Sapevo, avevo le idee chiare quando mi aveva chiamato la Fiorentina tre anni fa su che tipo di lavoro svolgere. Dopo tre anni e tanto lavoro fatto per dare un’identità e una linea tecnica alla squadra ho sentito che era il momento di nuove sfide. Ora è un momento per seminare pensando al futuro. Nel mio metodo di lavoro ragiono tanto facendo scouting perché è una risorsa per noi conoscere i profili dei calciatori, conoscere realtà di mercati e campionati diversi, nel mio caso trovare e seguire allenatori, vedere quali possono essere compatibili per il nostro modo di pensare”.
“Burdisso che rimpianto. Vitor Roque…”
Ci sono stati colpi sfumati che Burdisso rimpiange: “Julian Alvarez alla Fiorentina è stato uno di quelli. Anche l’anno scorso mi son trovato in Brasile, ho visto Vitor Roque, era una possibilità concreta per noi, poi ha deciso di andare a Barcellona. Ma potremmo parlare di tanti altri giocatori che oggi vedo che stanno giocando molto bene. Adesso nell’ultimo mercato ho lasciato Firenze dicendo 4-5 nomi, ma è anche vero che bisogna capire quelli su cui hai fatto una valutazione sbagliata, calciatori che ti aspettavi potessero fare di più e non l’hanno fatto o calciatori che non sono arrivati. Per me è molto limitante valutare o giudicare il lavoro del ds solo per gli acquisti. È vero che è una cosa molto importante ed è ciò per cui siamo preparati, ma noi dobbiamo lasciare soprattutto un metodo di lavoro, un qualcosa che abbiamo costruito, un concetto. Io credo in questo: noi abbiamo costruito un concetto di lavoro legato a questi acquisti, questo allenatore, questa gestione, questa pianificazione, a questi obiettivi raggiunti. Con la Fiorentina abbiamo giocato due finali europee in tre anni cambiando tanti calciatori tra una finale e l’altra, abbiamo avuto un allenatore per tre anni che ha fatto molto bene quando ci sono state pochissime società in Europa che non hanno cambiato allenatore per tre anni. Abbiamo dato una linea tecnica sul mercato, potenziato i giovani del settore giovanile ma anche quelli acquistati e venduti, come Nico Gonzalez. Cercando sempre di migliorare. Io partivo sempre dal presupposto che dobbiamo sempre migliorare la squadra: non è facile, è quella la sfida. Ma si lavora per quello”.