L'esterno che serve alla Fiorentina, ma chi si aspetta un maxi-colpo è destinato a rimanere deluso. Pradè e una situazione tutta da definire, Burdisso (sfruttato poco) è legato al DS
Su Maleh c’è il Lecce. Benassi se ne andrà, Bologna ma anche altre opportunità. Zurkowski continua a flirtare con l’Empoli ma non è l’unica possibilità. E poi c’è Gollini, che potrebbe tornare a Bergamo ma soltanto per essere girato altrove: il suo rapporto con Gasperini è difficilmente ricomponibile dopo gli screzi passati. Il mercato in uscita della Fiorentina sarà principalmente questo, a meno di sorprese davanti, come la possibile cessione di Cabral, magari in Brasile. Voci per adesso, difficilmente l’attaccante viola lascerà Firenze e difficilmente la Fiorentina acquisterà un altro centravanti.
Un esterno però sì, perché le condizioni di Sottil rimangono delicate dopo l’intervento. Il suo recupero si protrarrà ancora nel tempo, e la squadra viola sugli esterni (sperando intanto nel ritorno a pieno regime di Gonzalez), ha bisogno di qualità. Boga è una possibilità, ma ci sono anche altre idee. Calciatori in prestito, operazioni comunque economicamente poco impattanti. Il mercato viola sarà questo. Chi si aspetta un colpo da 20/25 milioni, un acquisto che faccia davvero la differenza e che sposti gli equilibri di questa stagione può mettersi l’animo in pace. Non ci sarà.
Poi si penserà al prossimo giugno e si definirà anche la situazione del Ds Daniele Pradè a scadenza di contratto la prossima estate. Nelle prossime settimane si deciderà anche se andare avanti assieme. Non dovrebbero esserci problemi, il feeling con la proprietà e con Barone è assoluto, e non siamo in ritardo rispetto al passato. Magari le parti si saranno già parlate, saranno già a conoscenza dei piani futuri. Legato a Pradè è anche il futuro di Burdisso, figura apparentemente importante nei quadri viola, ma fino ad oggi forse ‘sfruttata’ un po’ poco dal punto di vista degli acquisti e delle opportunità da cogliere in Sud America.
Al di là degli uomini c’è voglia, dalla prossima estate, di mettersi a sedere di tirare le fila anche dal punto di vista societario dei lati positivi e meno positivi di questi anni di gestione Commisso. Migliorare, dove qualcosa è stato evidentemente sbagliato. Alla fine della quarta stagione di Fiorentina, in tanti si sarebbero aspettati qualche successo sportivo in più e qualche risultato diverso. Il Viola Park è un discorso diverso, rimane questo fino ad adesso il vero fiore all’occhiello del club viola che ha tanto spazio per poter crescere ancora.