Non convince fino in fondo la direzione di Eskas, che ha in mano una partita tutto sommato semplice. Il rigore su Beltran non c'è, ma in casa Pafos mancano cartellini
Fiorentina-Pafos è una partita tutto sommato tranquilla, ma la direzione dell'arbitro norvegese Eskas non convince fino in fondo. Troppo morbido il direttore di gara con l'irruenza dei ciprioti che maltrattano a più volte Sottil. Non a caso tre dei quattro gialli in casa cipriota arrivano proprio dalla parte dell'esterno viola.
Bruno, numero 7 del Pafos, viene ammonito solo all'83', ma il giallo ci poteva stare già in più di un'occasione nel primo tempo. Riguardo agli episodi: nessun rigore su Beltran, che subisce un contatto troppo lieve in area di rigore cipriota. Corretto lasciare andare. Regolare il gol di Kouamé, che nonostante l'infinità di tocchi la spinge in porta di petto.
Giallo sacrosanto a Parisi nella ripresa, ma non era ultimo uomo con Mandragora già in recupero. Anche Dodo maltrattato a riprese, Tankovic se la cava ma il giallo è netto quando il brasiliano lo salta netto e lui lo stende, evidente fallo tattico. Lasciano perplessità alcuni fischi durante la partita, con falli molto ma molto borderline, come quello fischiato a Kouamé su stacco di testa con Beltran involato in porta. L'ivoriano ha il braccio largo, ma il difensore del Pafos non viene nemmeno sfiorato. Infine, qualche disattenzione anche da parte dell'assistente sotto la Tribuna. Una prova che, in generale, non convince fino in fondo.