Se in campionato la risalita è impervia e in Europa ci sono altre montagne da scalare, per la Fiorentina non resta che buttarsi sull’unica “coppetta” rimasta
Con il ritorno alla vittoria dell’Atalanta, il settimo posto, ossia l’ultimo slot per la qualificazione in Europa, si è allontanato di nuovo, tornando a quegli 8 punti che significano tre partite da recuperare sui bergamaschi (o sulle romane). Se la risalita in campionato è certamente difficoltosa, quella in Conference League non potrà dirsi da meno, con un Braga che naviga nelle zone altissime della classifica e costituirebbe solo il primo ostacolo verso la finale di Praga.
Tra le due competizioni più prestigiose, ecco che la Fiorentina dovrebbe decidere di puntare sulla terza. Quella che, grazie al posizionamento della passata stagione, inizia direttamente dalle fasi finali, con un avversario decisamente alla portata e, in più, in casa. La “coppetta” Italia, spesso screditata e snobbata dalle big, è ben presente nel palmares della società di viale Manfredo Fanti e rappresenta anche l’ultimo trofeo alzato dai nostri colori (purtroppo, più di vent’anni fa).
Vincenzo Italiano dovrà, però, prima fare i conti con il proprio arsenale offensivo, ancora incerto sulla possibilità di impiego di almeno una delle due punte dell’organico. La Sampdoria terzultima, d’altro canto, deve apparire come una pratica da passare rapidamente per portare la testa all’Olimpico di domenica sera. Qualche cambio dall’ultima formazione e vai di passaggio del turno agile, considerando anche il probabile “disinteresse” di una squadra che, in questo momento, ha ben altre priorità (non retrocedere).
Nella scorsa edizione, i Viola arrivarono ad un passo – almeno per il tabellone – dalla finale, con un’eliminazione decisa probabilmente da quello sfortunatissimo autogol. Così come vennero superati Napoli e Atalanta, quest’anno il tabellone presenterebbe prima il Milan e poi in caso Napoli o Roma: formazioni quasi insormontabili in Serie A che potrebbero però lasciare da parte la terza competizione per via di turnazioni massicce. Prima però, la Fiorentina è tenuta a battere – si auspica, nei tempi regolamentari – una Sampdoria che non ha “tempo da perdere” in altre competizioni diverse dal campionato. Con i centravanti o senza, andrà bissato il successo casalingo nella terza partita consecutiva al ‘Franchi’ dal ritorno dalla sosta.