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Oliver Christensen Credits: ACF Fiorentina
Oliver Christensen Credits: ACF Fiorentina

Come comprare un'utilitaria e lamentarsi perché non ha le prestazioni di una Ferrari. Potremmo usare questa metafora per spiegare la situazione di Christensen, portiere acquistato dalla Fiorentina in estate e sul quale i più hanno già sentenziato in maniera definitiva dopo appena tre partite. Nelle quali sì, ha commesso qualche indecisione, ma ha anche fatto vedere delle ottime cose.

Che il danese non sia un fenomeno è chiaro a tutti. La stessa operazione, d'altronde, non faceva presagire l'arrivo di un portiere capace di fare fin da subito la differenza, ma piuttosto di un ragazzo che può crescere e diventare utile in prospettiva. Non è che forse, allora, si è confuso il bersaglio verso cui sparare? E' per caso stato Christensen a proporsi per venire alla Fiorentina? O è la società che che ha optato per l'ennesima soluzione low cost, quando almeno due ottime soluzioni (leggi Falcone e Di Gregorio) erano lì a portata di mano?

Una critica, quella che si è già abbattuta sull'ex numero uno dell'Hertha Berlino, che non ha semplicemente ragione di esistere. Perché tre partite non possono essere abbastanza per giudicare un portiere (peraltro arrivato dall'estero), e perché tutti questi errori che si vogliono far emergere in realtà non ci sono stati.

I due gol di Genk sono imparabili, punto e basta. Fa un'uscita in ritardo che per poco non ci costa caro? Senz'altro. Però allora togliamo il prosciutto dagli occhi e vediamo anche le cose buone: una percentuale altissima di passaggi riusciti (e sì, quando ne fai quaranta a partita ci sta di sbagliarne qualcuno) e due parate, quelle contro l'Inter su Lautaro, che a Firenze non si vedevano da un po' di tempo. Questo ragazzo non sarà un fenomeno, ma forse merita qualcosa di più di centottanta minuti per essere giudicato. Abbiamo dato tempo a tutti, ma veramente a tutti: perché Christensen dovrebbe fare eccezione?

Christensen è alto uno e novanta, ma salta come uno dei sette nani. Ranieri bomber insuperabile, Beltran commovente. Ma alla fine la Fiorentina deve già rincorrere
Se Milenkovic… Se Nzola… Se il palo… Si poteva vincere e, alla fine, si poteva perfino perdere. Un discreto primo ...

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