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Kouame abbraccia Italiano al termine di Fiorentina-Atalanta. Foto: Fiorentinanews.com
Kouame abbraccia Italiano al termine di Fiorentina-Atalanta. Foto: Fiorentinanews.com

Era, più o meno, un anno fa di questi tempi quando la Fiorentina, orfana di Vlahovic, veniva sorretta dalla generosità tattica di Christian Kouamé. La doppietta in Scozia e la possibilità do giocare in posizione più avanzata, visti i flop di Cabral e Jovic, lo avevano eretto a jolly dell’attacco viola. Una situazione che, a un anno di distanza, purtroppo tocca rivedersi. Purtroppo, non certamente per le prestazioni dell’ivoriano, che sono ancora consistenti, quanto piuttosto per l’inefficacia dei due bomber scelti in estate.

Un esborso notevole, ma ancora inefficiente

25 uno, 12 l’altro. Insieme fanno tre reti (una al termine di una gara già vinta e le altre due all’inizio di una che vinceva forse pure la Primavera), per un totale di quasi 40 milioni di euro spesi (considerando anche i possibili bonus da pagare al River Plate). Con l’infortunio di Beltran, contro il Bologna è toccato nuovamente a Nzola dal primo minuto, dopo averne giocati tutti e novanta in Serbia. Risultato? Un buon appoggio per il gol di Bonaventura, ma poi tanta, tantissima inefficienza tattica. Allo stesso modo di come era successo a Leskovac.

“Menomale che Nico c'è”

E per fortuna che ci sono Bonaventura e Gonzalez. Perché se la Fiorentina si fosse dovuta affidare esclusivamente ai suoi centravanti di ruolo, non ci troveremmo di certo a un punto dalla zona Champions. E qui allora torna in gioco Kouamé. L’ex Genoa, che alla fine non sarà il crack che si pensava dalle parti del Ferraris, ma nemmeno “la pippa” designata da tanti fiorentini che forse si aspetterebbero di vedere Haaland al Franchi. Bensì, un discreto esterno offensivo/seconda punta che, all’occorrenza, sa mettersi al servizio della squadra per tappare la falla centrale. Col Bologna gli è toccato un’altra volta, ma ben consapevole che questo suo utilizzo non giova soltanto a Vincenzo Italiano. Perché intanto lui, a differenza dell’angolano, in Coppa d’Africa ci andrà sicuramente.

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