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Babbi Natale aggrappati ai balconi, sfavillio di luci ovunque, palline colorate che decorano abeti imponenti, melodie ormai note che creano l’atmosfera, come recitava la reclame (la parola spot ancora non esisteva) di un brandy, molti anni fa. E’ il Christmas Time, come dicono gli anglofoni. Ovvero il Clima di Natale che contagia tutto e tutti più del Covid. Anche il mondo pallonaro.

E quest’anno la Fiorentina pare al centro di questo dolce sentire. Partiamo dalle amichevoli. Vittoria con i volenterosi dell’Arezzo. Poi goleada contro le comparse dell’Always Ready (chissà dove le hanno trovate). Successivamente sono arrivati due risultati veri, solidi, confortanti. I due gol (anzi tre perché pure quello iniziale di Cabral era buono) contro il Borussia Dortmund, squadra di prima fascia del campionato tedesco. Quindi altri tre al Rapid Bucarest, altra compagine dal blasone significativo (e speriamo che oggi la gara col Bastia non rovini questa atmosfera).

Qualcuno obietterà: ma erano amichevoli, il calcio vero è altra cosa. Affermazione che ha una sua validità. Tuttavia proviamo a rovesciare gli eventi. Se la Fiorentina anziché vincere, avesse perso quelle due partite (e magari avesse pure stentato con aretini e colombiani) quali sarebbero stati i commenti? Si sarebbe derubricato tutto a “sono solo amichevoli il calcio vero è altra cosa”? Non credo proprio. Il suono dei campanelli d’allarme avrebbe superato quello dei campanelli delle renne di Babbo Natale. E altro che clima natalizio!

Le vittorie, però, non sono tutto. E così il clima di festa è alimentato dalle straordinarie prestazioni di Amrabat al Mondiale: come distruttore del gioco altrui ha pochi rivali. Riflettori sul marocchino viola e indice del borsino che sale vertiginosamente. Perfino Sua Presuntuosità Ibrahimovic ne ha parlato bene: da non credere per uno che di solito apprezza esclusivamente ciò che vede riflesso nello specchio. Ma non è finita qui. C’è Nico Gonzalez che ha recuperato il sorriso (in attesa di recuperare anche la forma); Castrovilli che potrebbe già sgambettare in campo nelle prossime partite; Bonaventura che sta vivendo una seconda giovinezza calcistica (pare sia entrato nella piscina di Cocoon…); Italiano che si aggiudica il titolo di “Miglior giovane tecnico”; capitan Biraghi, udite, udite, inserito nella Top11 di Serie A per quanto riguarda i calciatori italiani.

Infine un milioncino di regalo che entra nelle casse della società grazie alle presenze nelle varie nazionali dei giocatori viola. C’è da far impallidire il Signor Bonaventura (che non è un antenato del calciatore e se non lo conoscete, significa che siete smemorati o troppo giovani). Sì, è proprio tempo di Natale…

Abbiamo dovuto digerire le cessioni di chi decideva le partite, non c'è da strapparsi i capelli per Amrabat. Fare mercato con questo tipo di calciatori è perfino logico, sempre che...
Piccola avvertenza: questo pezzettino non è per gli smemorati. Non è per chi non ricorda che, chi scrive, disse che ce...

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