Antonio Tramontano, foto Instagram
Antonio Tramontano, foto Instagram

Quest'oggi l'ex capo scouting della Fiorentina Antonio Tramontano, in una lunga intervista a Gianlucadimarzio.com, ha avuto modo di parlare di quale sia la sua visione per mantenere un calcio al passo coi tempi, e soprattutto delle altre leghe straniere, e sostenibile nel 2024. Questi alcuni dei concetti espressi dall'ex dirigente gigliato:

“Il calcio italiano deve cambiare, serve un approccio diverso”

“Penso sia necessario un cambiamento culturale, globale, un approccio diverso al calcio che porti la managerialità aziendale nei Club. Solo così sarà possibile creare valore, innovazione e solidità di lungo periodo. Mi piace lavorare realizzando progetti in linea con la Vision e la Mission del Club per ottimizzare il lavoro di tutte le figure che lavorano in azienda. Mi auguro di poter trovare un progetto calcistico ambizioso e di lavorare in un’Area Sportiva di supporto al Club e alla Direzione”.  

“Serve un collegamento tra tutte le varie aree del club”

Quella che muove le idee di Antonio Tramontano è una “visione di sistema”: “Il mio obiettivo è ottimizzare le risorse del Club, creando un sistema che colleghi le varie aree - Prima Squadra, Area Scouting e Settore Giovanile - con attenzione alla continua creazione di “valore”. Spesso vengono prima scelte le persone e a loro viene adattato il resto. Così si dipende da quella figura. Chi arriva, invece, deve creare valore interno a una struttura che c’è e ci sarà. Una volta che il Club ha stabilito la sua filosofia, la sua linea operativa, per me la sfida è dare coerenza e concretezza a tale visione. Realizzarla. Avverarla”. 

“Confido molto nel valore delle persone, è una risorsa nei club di successo”

Importantissima l’organizzazione interna di un club professionista: “Credo sia fondamentale valorizzare l’operato e il lavoro di tutti coloro che operano all’interno di una società attraverso la partecipazione attiva e il confronto. Quando si lavora in team è necessario far percepire ad ognuno il valore del proprio contributo. Bisogna prendersi cura di tutti! E per farlo è necessario vivere il centro sportivo, fare propri gli obiettivi aziendali. Confido nel valore delle persone e credo che siano la risorsa più importante per un Club di successo, tenendo fermo un principio fondamentale secondo cui chiunque attraversi un club deve lasciare il know-how in azienda. Nel mio lavoro mi impegno costantemente per creare un ambiente stimolante per far sì che ognuno abbia la possibilità di esprimere il proprio potenziale”.  

“Serve guardare al lungo periodo, non al breve”

Ha poi concluso: “Ora questa strada è un’opportunità, tra un po’ sarà un’esigenza. Il calcio produce debito. È assolutamente necessario spostare il nostro sguardo sul lungo periodo, guardare al futuro. Non è più economicamente sostenibile acquistare un top player, bisogna farlo maturare nel proprio settore giovanile o scoprirlo quando ancora non è affermato. Per far questo è essenziale rivoluzionare la prospettiva di partenza. Occorre creare un modello e seguirlo, con la consapevolezza che i risultati sono figli del tempo e del lavoro. Bisogna saper trasmettere in modo chiaro e diretto i propri obiettivi e la propria filosofia”.

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