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Giancarlo Antognoni in primo piano. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com
Giancarlo Antognoni in primo piano. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com

L'ex capitano e dirigente della Fiorentina, Giancarlo Antognoni, nella sua intervista a La Gazzetta dello Sport, ha raccontato anche i momenti più tragici della sua carriera.

Gli infortuni

“Mi sono infortunato due volte in maniera grave - ha ricordato l'ex numero 10 viola - Nel febbraio del 1984, tibia e perone: rimasi fuori più di un anno e mezzo e quello stop incise sul mio finale di carriera. E prima nel novembre del 1981, in uno scontro con Martina, il portiere del Genoa. Svenni, mi si fermò il cuore, fu decisivo l'intervento del massaggiatore, che mi salvò la vita. Venni operato alla testa, rimasi fuori quattro mesi. E quell'anno perdemmo lo scudetto. Non voglio essere presuntuoso, perché venni sostituito in maniera egregia da Miani, ma saltai praticamente metà campionato e forse con me in campo qualche punto in più l'avremmo fatto. E avremmo vinto lo scudetto. Invece fu la Juve a prenderselo all'ultima giornata”.

Il mancato passaggio alla Juventus e la frase di Agnelli

Infine il capitano ha svelato un retroscena sul suo possibile approdo ai bianconeri "Io alla Juventus? fui vicino nel 1978, dopo il Mondiale in Argentina. La Juve fece un'offerta ufficiale, valutai pro e contro e alla fine non accettai. È stata una mia scelta, non ho rimpianti. Anni dopo, al Mondiale di Spagna, l'Avvocato Agnelli, che mi stimava molto, mi incrociò nell'hotel di Madrid dove eravamo in ritiro e mi disse: "Antognoni, lo sa che lei è stato l'unico a rifiutare la Juventus?".

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