Il padre di Pulgar: "E' timido come persona, ma in campo si trasforma, non mi immaginavo che sarebbe arrivato dov'è ora. E ogni volta che gioca abbiamo il nostro rito propiziatorio..."
Tra i giocatori della Fiorentina impegnati in Copa America c'è anche il centrocampista, Erick Pulgar. Sul campo il cileno è cresciuto avendo come allenatore suo padre, Pablo Araya, che racconta: "Lo allenavo con molta disciplina. Io sono suo padre ed ero il suo allenatore, ma c'erano anche altri bambini e il trattamento era uniforme. Erick ha sempre avuto questo tipo di personalità. È timido come un persona, ma in campo cambia e dà tutto. Non posso dire che immaginassi che sarebbe arrivato dove è, ma non mi sorprende come sta giocando".
Il padre di Pulgar ha spiegato anche che c'è un rito prepartita che segue scrupolosamente: "Prima di giocare, mando un messaggio a mio figlio. Gli mando un audio e gli scrivo. È il nostro rito propiziatorio. Lo faccio in uno stile molto amatoriale. A volte il nostro programma si complica quando è in Europa, ora che è in Brasile per me è più facile farlo".