Dell'Olio Fiorentina

Si aspetta la partita di Conference, che deve essere per forza una formalità. Mentre il presidente, riflette su Palladino e chiede a chiare lettere un cambio di marcia. Alzando l’asticella, parlando di una rosa migliore rispetto al passato, chiedendo risultati migliori rispetto alla scorsa stagione. 

D’altronde, diciamoci la verità, al di là di un difensore che manca, forse questa come qualità è la miglior squadra da quando c’è la nuova proprietà americana. La domanda è lecita: con un portiere come De Gea, con una centravanti vero come Kean, cosa avrebbe fatto Italiano? Non si è scelta la strada della continuità tattica, che con Sarri ci sarebbe stata. Con Palladino, seguace del gioco di Gasperini, no. 

E allora è chiaro che un po’ di tempo serve, ma sembrano esserci troppi equivoci e troppi dubbi attorno all’allenatore viola. Che non arrivano solo a soltanto dall’esterno, ma che si stanno infiltrando sia in società che nello spogliatoio. Quando Pradè parla della difesa a quattro in quel modo, quando Kouamé attacca i compagni di squadra, quando per un rigore parte il bomba libera tutti è segno che un po’ di ordine manca. Con il Milan sarà già decisiva per la panchina? 

La domanda è lecita ma crediamo di no. Non sarebbe nello stile Commisso e non sarebbe nemmeno giusto. Palladino merita ancora fiducia. Ma nel calcio il tempo corre veloce e, onestamente, qualcosa in più era lecito attendersi. Più come gioco che come risultati. La scusante dei calciatori arrivati all’ultimo tuffo del mercato regge fino ad un certo punto. Tutto vero, ma per il 90% delle squadre è così. Cosa dovrebbe dire allora Conte con il suo Napoli costruito in extremis? Eppure è lassù, al primo posto in classifica. Segno che un impianto di gioco, chiaro e definito, è stato costruito durante l’estate. Questo, al momento, a Firenze non sembra essere stato fatto. 

Al di là dei moduli, del momento di forma dei calciatori, dell’equivoco tattico di un mercato forse non perfetto. Ma sicuramente buono. Torniamo alla domanda di partenza: ma con questo Kean, dove sarebbe arrivato Italiano

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