Ecco come un pratese fuori sede riuscì ad unire la tifoseria della Fiorentina e quella del Torino
Quello tra Fiorentina e Torino è uno dei gemellaggi più antichi e longevi d’Italia. Il primo contatto tra le due squadre non avvenne tra tifosi, ma fu merito della società viola che, dopo la tragedia di Superga del 1949, prestò al Toro alcuni giovani giocatori per ricomporre la rosa e finire il campionato. L’episodio chiave per la nascita di questa amicizia avvenne vent’anni dopo, nel 1969, in occasione di uno Juventus-Fiorentina. Un tifoso granata originario di Prato, conosciuto come “Cucciolo”, si offrì disponibile per ospitare alcuni tifosi in arrivo da Firenze. La rivalità che anche allora accomunava tifosi viola e granata per la Vecchia Signora portò Cucciolo e altri supporters del Torino a vedere la partita con i tifosi della Fiorentina. Da quel momento il toro e il giglio si sono uniti in un’amicizia che dura tutt’oggi. Non sono mancati momenti di tensione tra le due tifoserie, soprattutto in due episodi piuttosto recenti: il primo risale al 2014, quando all’ultima giornata al Franchi Rosati parò un rigore fondamentale allo scadere a Cerci, negando ai granata la qualificazione all’Europa League; l’altro è del 2015, quando a Torino Marcos Alonso segnò ed esultò a mo’ di torero sotto la Curva Maratona, un’imitazione che non fece di certo piacere ai tifosi granata. Lo spagnolo in seguito si scusò, precisando che l’esultanza era dedicata all’ex viola Joaquin, da poco tornato al Betis Siviglia. Gli episodi in campo non hanno però scalfito il legame che lega le due tifoserie da ormai quasi 50 anni.