Dragowski e una parata ai confini della realtà. E adesso per il portiere polacco cominciano a parlare i fatti
Quando vinci 5-1 è normale che l'attenzione vada a chi segna o fa segnare. Ma della goleada della Fiorentina in quel di Genova, è stato assoluto protagonista anche Bartlomiej Dragowski. Il portiere viola ha infatti salvato su Gabbiadini in uscita a valanga, e nella ripresa sulla girata di Quagliarella. Ma soprattutto, ha calato un intervento sul colpo di testa di Tonelli che, se esistesse una classifica delle parate, si piazzerebbe sicuramente ai primi posti. Un riflesso prodigioso, unito alla forza di spingere il pallone fuori dalla porta, che in un certo senso ricorda la parata su Lukaku al Franchi. Dragowski si conferma straordinario tra i pali e nelle conclusioni ravvicinate. Dove pecca, semmai, è sui tiri dalla distanza, specialmente quelli rasoterra che a volte lo hanno sorpreso in questo campionato. Una debolezza senz'altro rimediabile, e che quasi scompare al cospetto delle tante lacune che avevano i suoi predecessori, Sportiello e Lafont. Dragowski sembra convincere sempre di più i tifosi, e ora anche le statistiche cominciano a essere dalla sua parte. A fronte di qualche errore, seppur senza mai poter parlare di vere e proprie papere, il polacco ha invece portato vari punti alla Fiorentina finora. Se ieri Tonelli avesse segnato si sarebbe andati negli spogliatoi sull'1-3 e magari la Sampdoria avrebbe ripreso coraggio. Forse non sarebbe stato abbastanza per rimontare, ma mai dire mai. E' stato senz'altro meglio che, a fugare ogni dubbio, ci abbia pensato Dragowski.