La resa dei conti, ma con calma e pazienza. Si è fatta una scelta, che sia un progressivo all-in su Jovic
L’inizio di stagione della Fiorentina, che non ha regalato chissà quante certezze, ha evidenziato un problema ben più complicato di tutti gli altri: l’attacco è ancora un’incognita e i gol fatti sono pochissimi. Complice un’alternanza poco fruttuosa e il basso rendimento di Jovic e Cabral, il reparto offensivo viola ha fortemente risentito della mancanza di un punto di riferimento. Nelle prime undici partite stagionali, infatti, sono arrivati risultati poco rassicuranti.
Che sia, dunque, l’ora di scommettere tutto su un elemento? Se più indizi fanno una prova, una continua rotazione degli attaccanti potrebbe benissimo non essere la soluzione migliore nel lungo periodo. Per quanto sia un azzardo molto rischioso, il contesto ti porta inevitabilmente a prendere una decisione forte. La situazione, inoltre, conduce a riflettere sulle scelte effettuate da società e guida tecnica.
Luka Jovic è l’uomo copertina del calciomercato e dei primi mesi della Fiorentina. Sia a livello mediatico, sia (purtroppo) come specchio involontario dei risultati conseguiti dalla squadra fino a questo momento: altalenanti e sotto le aspettative. Eppure, ciò comporta anche il fatto che un colpo così risonante non può essere lasciato lì, a un misero gol alla prima giornata di campionato e al successivo nulla più totale.
Non si discute che le responsabilità del rendimento di Jovic passino quasi esclusivamente dalla sua forza di volontà e dal suo carattere. Per lasciargli dimostrare quanto vale, però, che gli vengano consegnate definitivamente le chiavi dell’attacco. Lanciare Jovic definitivamente titolare è sì un azzardo, ma anche una dimostrazione di fiducia, di cui il calciatore ha estremo bisogno. Sarebbe il modo migliore per evitare di etichettare il ‘colpo dell’estate’ come fallimento già pochi mesi dopo il suo arrivo. Affinché il peso dell’attacco passi tutto dalla parte del serbo, gli vanno consegnati i mezzi per poter emergere. In una parola, titolarità.
Chiaramente, non deve essere un processo immediato, né può compromettere l’andamento della Fiorentina. Inoltre, l’Atalanta è un avversario assai spinoso, con il quale ci si può aspettare di tutto. Nell’imprevedibilità generale, ad oggi, l’uomo più vicino alla certezza si chiama Kouamé; ad ogni modo, la scelta passerà da Italiano. Anche in lungo andare. Dove Jovic, chissà, avrà in mano le chiavi dell’attacco viola. Poi subentra anche il discorso Cabral, ma un altro capitolo così intricato teniamolo lì per una prossima puntata.
Che sia, dunque, l’ora di scommettere tutto su un elemento? Se più indizi fanno una prova, una continua rotazione degli attaccanti potrebbe benissimo non essere la soluzione migliore nel lungo periodo. Per quanto sia un azzardo molto rischioso, il contesto ti porta inevitabilmente a prendere una decisione forte. La situazione, inoltre, conduce a riflettere sulle scelte effettuate da società e guida tecnica.
Luka Jovic è l’uomo copertina del calciomercato e dei primi mesi della Fiorentina. Sia a livello mediatico, sia (purtroppo) come specchio involontario dei risultati conseguiti dalla squadra fino a questo momento: altalenanti e sotto le aspettative. Eppure, ciò comporta anche il fatto che un colpo così risonante non può essere lasciato lì, a un misero gol alla prima giornata di campionato e al successivo nulla più totale.
Non si discute che le responsabilità del rendimento di Jovic passino quasi esclusivamente dalla sua forza di volontà e dal suo carattere. Per lasciargli dimostrare quanto vale, però, che gli vengano consegnate definitivamente le chiavi dell’attacco. Lanciare Jovic definitivamente titolare è sì un azzardo, ma anche una dimostrazione di fiducia, di cui il calciatore ha estremo bisogno. Sarebbe il modo migliore per evitare di etichettare il ‘colpo dell’estate’ come fallimento già pochi mesi dopo il suo arrivo. Affinché il peso dell’attacco passi tutto dalla parte del serbo, gli vanno consegnati i mezzi per poter emergere. In una parola, titolarità.
Chiaramente, non deve essere un processo immediato, né può compromettere l’andamento della Fiorentina. Inoltre, l’Atalanta è un avversario assai spinoso, con il quale ci si può aspettare di tutto. Nell’imprevedibilità generale, ad oggi, l’uomo più vicino alla certezza si chiama Kouamé; ad ogni modo, la scelta passerà da Italiano. Anche in lungo andare. Dove Jovic, chissà, avrà in mano le chiavi dell’attacco viola. Poi subentra anche il discorso Cabral, ma un altro capitolo così intricato teniamolo lì per una prossima puntata.
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