I vergognosi episodi della finale di Conference League... risolti in una multa e in due trasferte vietate. Il provvedimento della UEFA che grazia i tifosi del West Ham
Fiorentina-West Ham è un ricordo amaro per ogni tifoso viola, ma non si dimenticano i fatti di cronaca accaduti. Dopo il lancio di bicchieri e vari oggetti, che hanno colpito e 'aperto' la testa del capitano viola Cristiano Biraghi, si è parlato addirittura di squalifica del campo e di esclusione dalle coppe per il club inglese. Il tutto, invece, sembra essersi concluso con un nulla di fatto.
Ecco la decisione presa e comunicata ufficialmente dalla UEFA circa la finale di Conference League: "Multare il West Ham United FC di € 50.000 e vietare al West Ham United FC di vendere biglietti ai tifosi in trasferta per le sue prossime due (2) partite di competizioni UEFA, la seconda delle quali sospesa per un periodo di prova di due (2) anni come dalla data di questa decisione, per lancio di oggetti". A questo, aggiunta una "sanzione di 8.000 euro del West Ham United FC per invasione del campo di gioco".
Un provvedimento che va oltre il leggero, francamente inaccettabile dopo le scene viste il 7 giugno all'Eden Arena. Una cifra, quella della multa, che non rappresenta esattamente una strigliata nei confronti di chi ha messo a repentaglio l'incolumità di un calciatore, condizionandone la prestazione.
Ecco la decisione presa e comunicata ufficialmente dalla UEFA circa la finale di Conference League: "Multare il West Ham United FC di € 50.000 e vietare al West Ham United FC di vendere biglietti ai tifosi in trasferta per le sue prossime due (2) partite di competizioni UEFA, la seconda delle quali sospesa per un periodo di prova di due (2) anni come dalla data di questa decisione, per lancio di oggetti". A questo, aggiunta una "sanzione di 8.000 euro del West Ham United FC per invasione del campo di gioco".
Un provvedimento che va oltre il leggero, francamente inaccettabile dopo le scene viste il 7 giugno all'Eden Arena. Una cifra, quella della multa, che non rappresenta esattamente una strigliata nei confronti di chi ha messo a repentaglio l'incolumità di un calciatore, condizionandone la prestazione.
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