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Dieci anni fa, Pepito Rossi faceva esplodere di gioia Firenze in quel magico 4-2 contro la Juventus al Franchi. Oggi, l'ex giocatore della Fiorentina, ha parlato al Corriere dello Sport-Stadio di quella giornata e non solo. Queste le sue parole sulla Fiorentina attuale: "Il bel gioco, che era il nostro forte. Nella squadra di Italiano non c’è elemento che sia messo in campo a caso ma tutti sono “mentalizzati” nello svolgere un compito ben preciso. Si percepisce quella stessa sintonia che era il marchio di fabbrica della squadra di Montella. E poi la forza del gruppo: dieci anni fa il nostro era uno spogliatoio compatto, che remava verso un solo obiettivo. Vedo tra i ragazzi di Italiano la stessa intesa. 

Entrambi sono allenatori mossi dal desiderio di trasmettere alle proprie squadre una forte identità. E vedo in questo senso molto avanti il lavoro di Italiano: è grazie a lui se la Fiorentina sta giocando il miglior calcio della Serie A da tre anni. Le due finali, purtroppo perse, della scorsa stagione non sono un caso: quando sei convinto dei tuoi mezzi, riesci sempre ad andare oltre i limiti. “Dobbiamo” riuscire a rimanere su questa strada. Sì, parlo ancora in prima persona perché la maglia viola la sento ancora mia. Io come Nico? Non proprio nel ruolo, visto che io giocavo più da punta, ma nei panni del leader carismatico assolutamente sì. Nico è un giocatore sopraffino, un elemento che rompe gli equilibri quando meno te lo aspetti e che rappresenta per la squadra l’ancora di salvezza nei momenti di difficoltà. Sono felice di vedere un giocatore così importante che ha scelto di legarsi a Firenze per tanto tempo"

E su Bonaventura: “Jack è un giocatore che mi è sempre piaciuto e, in un certo senso, posso ritenermi un suo tifoso. Forse è per questo che mi sorprende tutto questo clamore attorno a lui: da quando lo seguo, non gli ho mai visto sbagliare una partita. Ha sempre fatto bene ovunque sia stato e il ritorno in Nazionale è un premio giusto alla sua costanza”

E infine: “Che rabbia se ci ripenso a quella Champions che sfiorammo soltanto. Quando c’ero io il quarto posto valeva solo l’accesso all’Europa League e noi, con Montella, lo centrammo addirittura tre volte di fila. Ecco perché spero con tutto me stesso che questa squadra possa tornare a giocare quel torneo. Sono sincero, vedo la Fiorentina molto bene quest’anno, penso che ce la possa fare. Ma dovrà continuare a giocare partita dopo partita sempre con i piedi per terra”. 

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