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Le reti nelle amichevoli contro Always Ready e Rapid Bucarest lo hanno certificato. Christian Kouamé, all’occorrenza, può benissimo ricoprire il ruolo di centravanti. Attenzione, non di unica punta, ma questo problema non si porrà mai nell’idea di gioco di Italiano. La stessa fattura delle due segnature è stata da “numero 9” (+9 nel suo caso).

Contro i boliviani, infatti, ha segnato assistito da un pallonetto a scavalcare la difesa e contro la squadra di Mutu grazie a un tocco misto fra furbizia e rapina a prendere in controtempo il portiere avversario. Come già successo altre volte nel corso della stagione, quando Italiano ha bisogno di lui nelle vesti di delantero, l’ivoriano non sbaglia quasi mai.

A differenza della trasferta di Bergamo o di altre occasioni in cui è stato inserito come terminale avanzato, qui Kouamé è stato impiegato da centravanti causa l’assenza di Jovic. Nelle uscite dicembrine, non a caso, è sempre subentrato al posto di Cabral, dopo che il brasiliano non era riuscito a trovare la porta. Il ruolo dell’ex Anderlecht si potrebbe quindi definire come un jolly. Un attaccante che, nel 4-2-3-1 ridisegnato, sa muoversi e comportarsi in ognuna delle quattro zone della parte offensiva.

Col rientro della punta serba dalle vacanze, il numero 99 verrà probabilmente rispostato sull’esterno. Sull’out opposto a quello di Ikoné (aspettando i recuperi di Gonzalez e Sottil). Le prossime amichevoli comunque serviranno per testare ancora le condizioni di tutta la squadra, con un occhio di riguardo per l’attacco. Perché se è vero che c’è un centravanti che non riesce a insaccare la sfera nemmeno a campionato fermo, ce n’è un altro che sembra riuscire in ogni compito che gli viene assegnato. All’occorrenza, anche portiere?


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