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Franck Ribery è stato il giocatore con cui Rocco Commisso ha deciso di presentarsi a Firenze, come proprietario della Fiorentina. Un fuoriclasse che era nella fase finale della sua carriera da calciatore che, a sprazzi, ha fatto vedere in viola grandi colpi alternati però a periodi di assenza per alcuni problemi fisici che lo hanno limitato. 

“Coverciano è casa mia”

Ora Ribery ha voglia di intraprendere una carriera da allenatore: “Ho fatto il corso Uefa A, Uefa B e da settembre farò quello Uefa Pro - racconta a La Gazzetta dello Sport - Voglio diventare allenatore per sentire di nuovo la magia del campo. E voglio diventarlo in Italia, a Coverciano, che ormai è casa: ogni giorno mi piace salutare tutti, dai magazzinieri agli addetti alle pulizie, con il rispetto che si deve a chi lavora. Loro dicono che è un onore avermi lì, ma l'onore è per me essere accolto così. Non conoscevo il vostro Paese prima di arrivarci, avevo ascoltato solo i racconti di mon frère Luca Toni, ma ho scoperto lo stesso mio amore per il calcio, dai bambini ai nonni. Ero a Firenze quando l'Italia ha vinto l'Europeo 2021 e per le strade questo si poteva toccare con mano”. 

“Datemi una squadra giovanile”

E anche: “Anche se sei stato un grande calciatore, è giusto partire dal basso, magari da una squadra giovanile. In Italia vedo crescere la voglia di calcio offensivo, come piace a me, come sono stato abituato perché la palla al Bayern l'avevamo sempre noi...”. 

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