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Un errore clamoroso e un'incertezza sui due gol subiti contro l'Hull City, sommati al pasticcio con il Bolton, danno come risultato un bilancio decisamente negativo per Terracciano nella tournée inglese della Fiorentina. Il portiere viola è finito immediatamente nel mirino della critica, come d'altronde più volte accaduto nel corso degli ultimi anni.

I meriti di Terracciano

Non è bastata neanche l'ultima stagione, indubbiamente la migliore per Terracciano da quando è a Firenze, per far ricredere la piazza sul suo conto. Scarso no, fenomenale nemmeno: la verità sta nel mezzo ed è che Pietro (lasciamo perdere i santi…) è niente più che un buon portiere, al quale va riconosciuto il merito di essersi dimostrato, al di là di tutto, affidabile e professionale nel “rimediare” alle scelte di mercato imbarazzanti della società (leggi Gollini e Christensen).  

Ma per le “ambizioni” serve di più

Il problema quindi non è tanto Terracciano, quanto il fatto che la sua figura di portiere normale (non è una critica, ma un dato di fatto) strida con quel concetto di ambizione che i dirigenti si sono messi in bocca qualche settimana fa. In altre parole: se la Fiorentina vuole fare il salto di qualità, in un ruolo cruciale come quello del portiere serve un nome di alto livello. Non Terracciano, quindi, ma questa non è una sua colpa. 

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