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Palladino Firenze
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

La stagione della Fiorentina è partita tutt'altro che a gonfie vele. Tolto il pari di Parma (poiché rivisto alla luce delle prestazioni degli uomini di Pecchia contro Milan e Napoli), tutte e quattro le altre partite sono state prove insufficienti. E sul banco degli imputati - anche se, giustamente, ancora ha bisogno di tempo - ci finisce il nuovo allenatore, speranzoso di sistemare la linea a tre di difesa. Dalla sua parte, ci sarà la sosta per le nazionali, che lo aiuterà a provare alcune contromisure che, per forza di cose, non potevano essere sperimentate nelle primissime uscite stagionali.

C'è poco da salvare in questo inizio di stagione

Questa sosta - inutile anche sottolinearlo - fa bene alla Fiorentina, che è partita con il freno a mano tirato. E' vero che grazie a Kean e De Gea si è raggiunto il primo obiettivo dell'annata, ovvero la qualificazione alla Fase Campionato della Conference League, ma uscire con soli due punti dopo Venezia e Monza… Non rende una bella immagine di un tecnico giovane e ricco di idee. Idee, appunto, quelle che Palladino deve buttare su un foglio bianco per scovare quelle che possano cambiare faccia alla sua nuova creatura. Contro il Monza, Cataldi e Gosens, per non parlare di Adli, hanno subito fatto breccia nel cuore degli avversari, ma non bastano degli ottimi esordi per tappare la pezza che si chiama…

Difesa!

Il reparto più in confusione e in difficoltà di questo faticoso inizio. La linea a tre è una grande prova per Quarta e Ranieri, abituati con Italiano a tutt'altro metodo di gioco. Per non parlare di Pongracic, sommerso da gialli e da prove assai sotto la sufficienza. L'Atalanta arriverà in un momento in cui Palladino potrà contare su Moreno, giovane centrale di belle speranze arrivato un po' alla Martinez Quarta dall'Argentina. Ma i dubbi permangono se la scelta di andare forti su Gosens porterà Biraghi a ricoprire stabilmente il ruolo di centro-sinistra. Una posizione di campo che non rende nemmeno onore ad un uomo di fascia ed abile crossatore come lui. Insomma, c'è tanto, ma veramente tanto, questa volta, su cui lavorare e, se vi fosse la necessità. gli esperimenti dovrebbero arrivare in questa fase di stagione. Anche a costo di sacrificare parte della propria filosofia tattica. Perché se difendere a tre deve significare questo… A voi le conclusioni. 

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