Graziani: "Quando la squadra è in difficoltà Italiano deve cambiare qualcosa, altrimenti si va da poche parti. Beltran e Nzola.."
Questo pomeriggio l’ex attaccante di Fiorentina e Torino Francesco Graziani, durante un collegamento con Radio Bruno, ha parlato di tanti temi di attualità in casa viola tra cui la disastrosa situazione degli attaccanti in fase di realizzino. Queste alcune delle sue dichiarazioni:
“Ho visto in diretta la partita contro la Juventus e, se nel primo tempo non era indispensabile cambiare modulo, nel secondo tempo però dovevi farlo: si è continuato a fare le stesse cose che si fa sempre, senza cambiare minimamente l’aspetto tattico. Quando vedi che hai difficoltà a sfondare, come contro i bianconeri, in corsa devi cambiare qualche strategia tattica: se Italiano ha in mente un 4-3-3 va benissimo, ma se vedi che non riesci ad importi devi per forza cambiare qualcosa sennò è come andare a battere contro un muro. Non sono allenatore della Fiorentina ma io nella ripresa avrei tolto Barak e messo Nico al suo posto dietro la punta, facendo entrare Bonaventura a fare la mezz’ala. Anche Kouame è stato sfruttato male, lo avrei visto bene mezza punta. Se ti trovi un avversario come la Juve devi per forza proporre qualcosa di diverso, abbiamo tirato 25 volte verso la porta, abbiamo fatto tanti cross e non abbiamo raccolto niente. Capisco Italiano ed il suo mantra tattico, ma in alcune partite devi saper cambiare, anche con i cambi, il tuo assetto tattico. Questa è una delle cose che più gli rimprovero. Se sono, ad esempio, a Milano e a 10 minuti dalla fine sono ancora in pareggio, mi copro e cerco di mantenere il risultato. Non capisco cosa ci sia di male”.
Ha poi concluso parlando degli attaccanti: “Dal primo minuto al 45esimo ho voluto analizzare i movimenti, e come di muoveva per essere d’aiuto alla squadra, di Beltran. Se noi giochiamo con l’argentino con la squadra che attacca solo con i cross, mi sa che andiamo da poche parti: se si continua cosi quest’anno farà pochi gol, il colpo di testa non è mai stato il suo forte. Per valorizzarlo devi servirlo in profondità dentro l’area, deve avere modo di dribblare e scambiare il pallone con i compagni: se non verticalizzi il pallone lui quando gioca da solo è sempre penalizzato. E la stessa cosa vale anche per Nzola, che però a differenza dell’argentino sembra non abbia neanche voglia di lottare: fossi Italiano sarei arrabbiato per questo, e gli chiederei di prendere un ammonizione ogni tanto. In questo momento è spento, sembra un pesce fuor d’acqua. Domenica ho visto una delle Juventus più brutte di sempre, che sapeva solo difendersi arroccandosi in difesa, e nonostante questo non si è riusciti a fargli male. Fossi il mister penserei davvero a schierare le due punte insieme, potrebbe essere un beneficio per entrambi”.