Il paradosso di un pareggio “salvavita”: la Fiorentina si lascia aiutare dal calendario. E l’attenzione ruota anche fuori dal campo, per completare il lavoro fatto in estate
Con il pareggio all’ultima giornata della League Phase di Conference League contro il Vitória Guimarães, la Fiorentina si assicura un posto tra le prime otto della classifica, chiudendo terza dietro ai portoghesi e al Chelsea. Una gara tutt’altro che brillante per la Viola, piena di imprecisioni e senza troppa sicurezza, ma ripresa negli ultimi minuti con la rete di Mandragora. E alla fine il risultato si rivela più importante della percezione della partita.
Play-off evitati, il calendario sorride
La trasferta portoghese, in effetti, sembrava tutt’altro che cruciale per il prosieguo della stagione viola, ma questo pareggio tanto sporco quanto sudato evita una grande insidia. Da qui al 6 marzo (in programma l’andata degli ottavi di Conference) il calendario presentava un unico pericolo, i play-off per le classificate tra il 9° e il 24° posto, prontamente evitati. Non una notizia di poco conto.
Testa al campionato, una partita alla settimana fino a marzo
Dopo anni particolarmente fitti la Fiorentina può tornare a respirare, nei mesi immersi nel cuore della stagione. Ricordando soprattutto la scorsa annata, con la Supercoppa di mezzo a gennaio, le recenti tabelle di marcia erano piuttosto congestionate; adesso, invece, Palladino e i suoi ragazzi possono tornare a lavorare per una gara alla settimana (fatta eccezione per il recupero contro l’Inter, data da definire). Per altro, potranno pensare solo alla Serie A, dove c’è una classifica che merita l’inseguimento di traguardi decisamente importanti.
Serve aiuto dal mercato, soprattutto a centrocampo
Di pari passo con questa buona notizia, nel prossimo mese la Fiorentina dovrà comunque puntare un occhio anche fuori dal campo. Si avvicina gennaio e il mercato chiama, soprattutto visti gli eventi nell’ultimo mese. La paura per Edoardo Bove è fortunatamente rientrata, ma sul terreno di gioco Palladino perde una pedina fondamentale del suo centrocampo. Una situazione scomoda che ha aumentato le necessità dal mercato invernale, dove già qualche intervento (come un vice-Kean) era richiesto.
Stavolta niente rivoluzioni, c'è una base da rafforzare
A differenza dell’ultima stagione, stavolta ai nastri di partenza non serve una rivoluzione senza precedenti per competere. La Fiorentina ha un’ossatura chiara ed è stata costruita per quanto stabilito, ovvero piazzamenti più alti rispetto al posto Conference. Una base che non sarà cambiata, ma che ha bisogno di una mano anche dal mercato. L’ambiente viola sembra aver acquisito maggiore consapevolezza, lo dimostrano le operazioni contestuali. A gennaio non si può certo rifare una rosa da cima a fondo, per altro non è neanche la necessità della Fiorentina. Serviranno “solo” i tasselli irrinunciabili per confermare il lavoro dell’ultima estate, senza i quali sognare sarebbe un po’ più difficile.