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Il mister viola sarà decisivo per le sorti di una Fiorentina nuova di zecca che vuole mettere basi solide per il futuro.


Daniele Pradè è stato più volte chiaro: “Non ci siamo dati obiettivi sportivi in vista di questa stagione”. Poco da aggiungere, giusto così. La nuova proprietà si è insediata da due mesi, i dirigenti lo stesso ovviamente, il caso Chiesa da risolvere, la rosa era (ed è ancora) mostruosamente da sfoltire e i risultati hanno parlato chiaro: sono stati tre anni fallimentari, chiusi con la “ciliegina” della salvezza all’ultima giornata a maggio scorso. Rocco Commisso è stato altrettanto esaustivo con il suo “Fast, fast, fast” ma anche inevitabilmente diretto con le numerose richieste di tempo e pazienza.

Ma i nuovi arrivi profumano già di calcio vero: Lirola, Badelj, Pulgar e Boateng sono assolutamente di un valore tecnico superiore rispetto alla maggior parte dei calciatori già presenti in rosa. E le cose positive sono anche fuori dal campo come l’approccio, l’empatia e l’entusiasmo del neo presidente viola, la comunicatività e lo spessore di Joe Barone ma anche il già conosciuto modo di lavorare e di essere trasparente di Daniele Pradè. Tutto sembra essere partito per il meglio, tutto sembra essere partito per fare le cose in un certo modo, con criterio, con serietà, con ambizione sportiva.

In tutta questa bella tavola apparecchiata c’è Vincenzo Montella. Che Pradè ha definito il giorno del suo ritorno “stracarico, ma se fallisse quest’anno, sarebbe per lui un fallimento totale”. Parole forti, anche per spronare (se mai ce ne fosse bisogno) l’ex tecnico di Siviglia e Milan, che, come sappiamo, viene da più ombre che luci negli ultimi anni, terminati appunto con quell’orribile ed incredibile finale del suo ritorno in viola a primavera. L’aeroplanino dovrà tornare a volare, conquistando prima di tutto il gruppo, dando un’idea precisa di calcio che possa garantire alla Fiorentina (e a lui) un percorso futuro importante e che possa smuovere un po’ quell’assenza di obiettivi sportivi dichiarata dai dirigenti. Perché non si disimpara mai e Montella le capacità le ha e le ha sempre avute, dimostrandolo comunque sia in ogni sua esperienza, e sarà appunto l’ago della bilancia della prima stagione dell’epoca Commisso.

Inutile dire che i tifosi viola sperino che l’aereo possa tornare a volare alto fin da subito, nonostante una partenza di calendario difficilissima ma che metterà anche questa alla prova il mister di Pomigliano d'Arco. (GIACOMO TRAMBUSTI)

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