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Cinque gol, il sorriso dei ragazzi in campo e la voce di quelli sugli spalti hanno accompagnato una domenica davvero da incorniciare per i colori viola. Il presidente Rocco Commisso nei giorni che precedevano l’incontro di Marassi era stato chiaro, “voglio una vittoria, ad ogni costo”. Una vittoria per i tifosi, per risollevare il morale della squadra e per scacciare quei fantasmi con l’insegna serie B all’angolo del ring. Ad ogni modo, alla Fiorentina sono bastati pochi minuti per rendere reale il desiderio del proprio presidente indirizzando il match sui binari giusti. Al termine della partita, Rocco, felice scende negli spogliatoi e si complimenta con la squadra prima di ripartire per gli Stati Uniti. Ma se la felicità di Rocco Commisso dopo ogni vittoria è diventata abitudine, quel che risalta agli occhi è la gioia di Catherine.

Le si leggeva la gioia negli occhi, alla moglie del presidente viola nella pancia dello stadio ‘Luigi Ferraris’. Sorrisi e abbracci per tutti, con Catherine Commisso che ridendo di gusto si è lasciata andare alla più classica delle esclamazioni: “Che partita è stata”. Con il cuore ricolmo di gioia la First Lady viola ha ricordato una mamma di un bambino che ha appena visto vincere la squadra di suo figlio. Donne e pallone all’interno dei vertici viola: un binomio che si era perso negli anni dopo l’avvento della famiglia Della Valle. Si perché Catherine praticamente non si perde una partita della Fiorentina. Ma è e resterà indimenticabile la signora Valeria, moglie di Mario Cecchi Gori e madre di Vittorio. E dal compianto Rigoletto Fantappiè riprendiamo una frase: “Se a un certo momento Mario Cecchi Gori si decise a comprare la Fiorentina, fu merito della signora Valeria”. “Senza di lei – riferendosi a Catherine – non so se avremmo concluso l’affare”, dichiarò Rocco Commisso dopo l’acquisizione del club. L’assonanza è quasi totale, no?


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