Se Gudmundsson è il nuovo '10', chi fra Bove e Colpani è il nuovo Robin? L'islandese può trovare il suo compagno ideale
Una nuova connessione si è stabilita domenica al Franchi fra Gudmundsson e i suoi nuovi compagni alla Fiorentina. L'asso islandese, subito decisivo con una doppietta su rigore da tre punti, è entrato alla grande nel progetto tecnico di Palladino, prendendosi subito lo scettro del gioco. In particolare, però, l'ex Genoa è andato ad interagire con due giocatori: Bove e Colpani. Ma in modo differente fra loro.
Bove e Colpani, i due alter-ego di Gudmundsson?
Con il primo, schierato sulla linea della trequarti contro la Lazio, ha trovato qualche scambio degno di nota, anche se l'ex romanista non è riuscito ad impensierire la retroguardia di Baroni. Con il secondo, invece, si è trattato più di uno spostamento di posizione, dell'ex Monza; “degradato” a giocare sulla fascia, in una specie di 4-4-2 con Kouame dall'altra parte del rettangolo verde. Ma è evidente che queste soluzioni debbano rimanere temporanee.
Edoardo, non sei un trequartista.
Con Bove il motivo è più tecnico. L'ex Roma non è un attaccante, con Mourinho si è esaltato giocando in mediana, al fianco di un play come Cristante. E' vero che Bove dispone di una grande capacità di inserimento in area avversaria, ma non è il suo gioco quello di spaziare alle spalle della punta. Motivo per cui, Palladino, dovrebbe “retrocederlo” di qualche metro, (ri)posizionandolo accanto al Mandragora o Cataldi (o Adli!) di turno.
Andrea, Albert è la chiave!
Per El Flaco - perdonaci Pastore, per questa appropriazione indebita - invece si tratta di una questione di principio. Colpani è stato uno dei colpi da novanta del mercato viola e vederlo faticare in questo modo non fa bene né alla squadra nè tantomeno al tecnico che lo ha lanciato. Per non parlare del ragazzo, così insicuro da sbagliare gol come quello sparato addosso a Provedel. Gudmundsson dunque dovrà aiutarlo a ritrovarsi, passandogli un po' di quei “poteri da numero 10” che un talento come lui dovrebbe saper fare. Loro due - diciamolo pure ad alta voce - devono GIOCARE ALLE SPALLE DI KEAN. Insieme. Entrambi. Mano nella mano, metaforicamente parlando. Colpani è uno dei migliori trequartisti italiani. Vederlo giocare da terzino è un insulto che Palladino farebbe meglio a ricacciarsi dentro. Con buona pace dei meno qualitativi Sottil, Ikone e Kouame. Ottime riserve, per una squadra che vuole puntare all'Europa League.