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La Viola è immobile. Una frase che non nasconde solo un'assonanza con la celebre aria del "Rigoletto" di Giuseppe Verdi, ma purtroppo anche una triste realtà. Quella secondo cui la Fiorentina, a più di due settimane dall'inizio di mercato, non ha ancora piazzato un colpo in entrata (se si eccettua Maleh che però si unirà al gruppo solo dalla prossima stagione).

Una strategia di mercato rischiosa, che Pradè continua ad utilizzare nonostante nelle scorse sessioni abbia portato più che altro delusioni. Le partenze di Lirola, Duncan e Cutrone, senza dimenticare i vari Pedro, Badelj e Boateng, ne sono la prova inconfutabile. Ma oltre a questo, il modus operandi della Fiorentina è anche un gigantesco atto di autolesionismo. Infatti in un momento come questo, in cui il campo non da grandi soddisfazioni, il mercato poteva rivelarsi un ottimo alleato per risollevare il morale dei tifosi.

Al contrario, per ora di acquisiti neanche l'ombra e le dichiarazioni degli addetti ai lavori lasciano allibiti (Prandelli che svela un primo summit di mercato datato al 19 gennaio). Delle mosse decisamente poco strategiche che adesso costringono la Fiorentina a superarsi per non cadere di nuovo nel mirino della critica.

Difficile pensare a un radicale ribaltamento di fronte dopo giorni di immobilismo totale, ma tutto può succedere. Tuttavia, anche qualora da qui al primo di febbraio arrivassero colpi straordinari, questo mercato resterebbe comunque fallimentare almeno in parte. Perché la mancanza di innesti programmati e immediati ha di fatto privato la Fiorentina di nuove risorse che nelle ultimissime partite e probabilmente anche in quella col Crotone avrebbero potuto fare comodo. E non si parla certo di utopia dal momento che altre squadre, come la Sampdoria con Torregrossa, hanno ingaggiato e schierato subito nuovi giocatori.

Insomma la possibilità che nei prossimi giorni la Fiorentina esca fuori dallo scantinato e regali ai suoi tifosi degli acquisti di livello è complicata ma esiste, e francamente rappresenta anche una speranza da parte di tutti. Tuttavia ad oggi la realtà è un'altra e riguarda l'ennesimo atteggiamento di immobilismo, quella sensazione di lasciarsi sempre sfuggire le occasioni sotto il naso, che in questo momento era davvero l'ultima cosa che serviva.


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