Così è se mi pare – Dieci indispensabili domande a Italiano
Non sono un tecnico e non mi sono mai atteggiato a tale. Ognuno deve fare il suo mestiere. E allora da giornalista (e anche tifoso della Fiorentina) mi sento di rivolgere pubblicamente dieci domande a Vincenzo Italiano, senza voler essere polemico… o forse un pochino, sì.
Le dieci domande
1) I due centravanti non brillano, è un dato di fatto. In percentuale quanta responsabilità è loro e quanto del gioco?
2) Come mai che al centro dell’attacco ci sia Beltran (non un vatusso, abbastanza gracile) o Nzola (un armadio assai più alto) il modo di attaccare della Fiorentina non cambia (almeno così a me pare)?
3) Lei si è giustamente lamentato, dopo la partita col Milan, perché c’è chi non ha fatto gol tirando da due centimetri dal portiere. Ce l’aveva col calciatore o con chi l’ha acquistato?
4) I cross arrivano prevalentemente dalla trequarti o poco oltre. Molto raramente da fondo campo: scelta o incapacità dei giocatori?
5) Nelle ultime cinque partite, quattro sconfitte nonostante il maggior possesso di palla e una vittoria nell’unica gara in cui il maggior possesso di palla è stato dell’avversario. Solo un caso?
6) La difesa ha le proprie colpe, ma non le pare che i centrocampisti siano poco inclini alla fase di copertura?
7) Nel suo gioco gli esterni hanno una funzione fondamentale ma, a parte Gonzalez, nessuno degli altri ha, finora, fornito prove convincenti: errati gli acquisti o inadatto il modello di gioco?
8) “Senza ferocia non si fa gol”: parole sue dopo la sconfitta col Milan. Calciatori “feroci” si nasce o si diventa?
9) Ognuno ha il suo carattere, ma pensa sia utile strillare istruzioni ai giocatori, da bordo campo, dal primo all’ultimo minuto di gioco?
Il dono di Natale
10) Cosa chiederebbe (o chiederà) a Babbo Natale? Un centravanti? Un esterno? Un centrocampista? Un difensore? Una certezza su quale stadio ospiterà la Fiorentina il prossimo campionato?