Se ce l'ha fatta il Bologna, perché non dovremmo sognare anche noi? Una vittoria come accade solo alle grandi squadre
Non è soltanto il filotto di vittorie incredibili e nemmeno questa classifica bellissima. Di questa Fiorentina, dopo le valanghe di gol, sorprende adesso il cinismo. La seconda vittoria di misura, in una partita brutta, da pareggio, che però la squadra di Palladino ha saputo sbloccare con un episodio, come spesso accade alle grandi squadre. E con la solita firma di un centravanti che non molla un centimetro.
Cosa c'è di più bello?
Palladino dice di non guardare la classifica, sappiamo che non può essere vero. Come non può essere vero pretendere, dalla città e dai suoi tifosi di non sognare. Dopo anni di alti e bassi cosa c’è di più bello di vivere un inizio di stagione del genere? In più siamo davanti ad una squadra che si diverte, che ci crede, che rinuncia anche ad un giorno libero per migliorare ancora, per arrivare al massimo all’ultima gara prima della sosta. Quella contro il Verona che, se battuto, potrebbe davvero regalare quindici giorni da sogno all’ambiente gigliato.
Palladino come Thiago Motta?
E poi se è vero che i piedi per terra li deve tenere soprattutto la squadra, è altrettanto vero che la Champions del Bologna dello scorso anno dimostra che tutto è possibile se si trova l’amalgama giusta: un tecnico giovane e ambizioso che da un mese e mezzo non ne sbaglia una (Palladino come Thiago Motta?), un centravanti spietato, un grande portiere. Per carità, non stiamo ancora dicendo che questa Fiorentina è da quarto posto (siamo ancora ai primi di novembre), ma dopo quasi un terzo di stagione possiamo dire che questa Fiorentina è al momento la sorpresa del campionato. E che tanti calciatori sono migliorati, ma tanti altri possono crescere ancora: Adli, Colpani, Sottil, Gudmundsson, per fare qualche nome.
Adesso il Verona (senza dimenticare che domenica c’è un Inter-Napoli che potrebbe regalare altre gioie), dopo la sosta il Como, poi la sfida proprio con l’Inter che può diventare davvero la partita dell’anno. Dopo undici gare essere a tre punti dal primo posto è un qualcosa che esalta, non potrebbe essere altrimenti.