Italiano: "Anche Castrovilli aveva la febbre, diversi erano stanchi. Siamo orgogliosi di essere dentro tre competizioni, non possiamo mollare ora"
Nel post partita di Fiorentina-Lecce ha parlato l'allenatore viola Vincenzo Italiano, dopo la vittoria contro i giallorossi per 1-0: "Eravamo stanchi, soprattutto chi ha giocato in Turchia. Alcuni non avevano recuperato e non volevamo andare incontro ad infortuni o problemi. I cambi di oggi erano dovuti a questo. Abbiamo legittimato la partita con quelle 3-4 ripartenze alla fine che dovevamo sfruttare meglio. Il Lecce l'ha preparata in una settimana, noi in un giorno.
Questi dieci giorni ci consentono di riprenderci e ritrovare la forma, soprattutto rimettere in pari i ragazzi che sono più indietro. Serve continuare con questa mentalità in tutte e tre le competizioni che ci vedono protagonisti. Ad aprile avremo 9 partite. Vedo un atteggiamento diverso, non accettiamo più di subire certe situazioni. Dobbiamo iniziare a pensarla come il Napoli, che sta raggiungendo un grande traguardo e lo sta facendo con tutti i singoli che stanno spingendo al massimo.
La partita di Verona ci ha cambiato, abbiamo fatto tanti gol senza subirne. Abbiamo già giocato 41 partite, ne abbiamo altre 16. Solo uniti e tutti insieme possiamo arrivare in fondo. Kouame? Avevamo 4-5 ragazzi che non potevano essere della partita dal primo minuto. Sia Jovic che Castrovilli avevano la febbre. Cabral era veramente molto stanco. Kouame ci poteva dare caratteristiche diverse là davanti, ha dato tutto e si è impegnato al massimo.
Dodo finalmente è riuscito a scavallare sotto l’aspetto fisico. Era quello il limite. L’infortunio al polpaccio lo ha frenato tanto. Lo vedo felice e contento: mi auguro di vederlo sempre così. Sono contento della nostra difesa, ma è un lavoro collettivo. Questo lo facevamo anche prima ma con meno concentrazione. Adesso arriviamo a chiudere e mettere il corpo tra palla e porta. Stiamo crescendo soprattutto in mentalità. Non dobbiamo mollare. Siamo dentro in tre competizioni e siamo orgogliosi. Non vogliamo lasciare niente al caso.