Reset è la parolina giusta, la replica di un film già visto. Due settimane antipatiche che non ci volevano, ma Commisso e Italiano possono uscirne meglio di Lotito e Sarri
Reset. Questa la parolina giusta adesso se parliamo di Fiorentina. Abbiamo assistito, in linea di massima, al solito film già visto anche con i Della Valle. Questa volta, diciamo, in tempi molto più brevi rispetto al passato. Le critiche, anche feroci, di una parte di tifosi e di media, la risposta bella tosta e infastidita del numero uno che dice di prendere tempo, deluso da quanto accaduto. Il futuro? Chissà. Non saremo certo noi a sceglierlo. Noi raccontiamo, pensiamo, ragioniamo e scriviamo quello che vediamo. Nel massimo della nostra onestà intellettuale e se a qualcuno non piace legga altro.
Prendendo atto di tutto, adesso reset appunto. Parola al campo. Parola a Cabral, che avrà una pesante maglia numero nove sulle spalle. Ma se è stato preso per sostituire Vlahovic avrà anche la personalità per sopportare tutto questo. Parola a Piatek, chiamato a segnare. Parola a Ikone, acquisto importante del mercato di gennaio. Parola, sul campo e non solo, ad Italiano che avrà due compiti: commentare e raccontare il suo punto di vista sul mercato invernale e tenere nella stessa identica posizione di classifica la Fiorentina. Provando, magari, a raggiungere l’Europa. In fondo Firenze dopo tre stagioni tragiche dal punto di vista sportivo, chiede ‘soltanto’ di continuare così, di continuare a divertirsi.
Tornerà un Franchi pieno al 50%, ma sicuramente più rumoroso e più presente rispetto a qualche settimana fa. Tornerà una Lazio diversa rispetto agli ultimi anni, con un allenatore corteggiato soltanto un po’ dalla Fiorentina, che fino ad oggi ha trovato molte più difficoltà a Roma, rispetto ad Italiano a Firenze. Un allenatore deluso, quello biancoceleste, dall’ultimo mercato di Lotito e Tare. Una squadra, quella laziale, ancora alla ricerca di un proprio dna e di una propria identità. Più che mai, la ripresa del campionato, ci dirà in questo scontro da Europa, chi esce meglio da questo momento complicato. Fiorentina o Lazio? Italiano o Sarri? Commisso o Lotito? Sono state due settimane pesanti, antipatiche, che non ci volevano. Da qualsiasi posizione la si guardi, ma battere la Lazio è possibile, del resto la squadra viola in casa sembra avere una marcia in più.
Prendendo atto di tutto, adesso reset appunto. Parola al campo. Parola a Cabral, che avrà una pesante maglia numero nove sulle spalle. Ma se è stato preso per sostituire Vlahovic avrà anche la personalità per sopportare tutto questo. Parola a Piatek, chiamato a segnare. Parola a Ikone, acquisto importante del mercato di gennaio. Parola, sul campo e non solo, ad Italiano che avrà due compiti: commentare e raccontare il suo punto di vista sul mercato invernale e tenere nella stessa identica posizione di classifica la Fiorentina. Provando, magari, a raggiungere l’Europa. In fondo Firenze dopo tre stagioni tragiche dal punto di vista sportivo, chiede ‘soltanto’ di continuare così, di continuare a divertirsi.
Tornerà un Franchi pieno al 50%, ma sicuramente più rumoroso e più presente rispetto a qualche settimana fa. Tornerà una Lazio diversa rispetto agli ultimi anni, con un allenatore corteggiato soltanto un po’ dalla Fiorentina, che fino ad oggi ha trovato molte più difficoltà a Roma, rispetto ad Italiano a Firenze. Un allenatore deluso, quello biancoceleste, dall’ultimo mercato di Lotito e Tare. Una squadra, quella laziale, ancora alla ricerca di un proprio dna e di una propria identità. Più che mai, la ripresa del campionato, ci dirà in questo scontro da Europa, chi esce meglio da questo momento complicato. Fiorentina o Lazio? Italiano o Sarri? Commisso o Lotito? Sono state due settimane pesanti, antipatiche, che non ci volevano. Da qualsiasi posizione la si guardi, ma battere la Lazio è possibile, del resto la squadra viola in casa sembra avere una marcia in più.
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