La Fiorentina si è complicata la vita: nove partite decisive in un mese e una rosa non all'altezza. Palladino riflette pensando al passato: vale la pena puntare di nuovo su quel trofeo?
Dopo l'ultima sosta per le Nazionali, la Fiorentina ha giocato sette partite. Se pensate che siano tante, dobbiamo darvi una brutta notizia: dopo la prossima pausa del campionato, saranno ancora di più. La squadra di Palladino, dal 24 novembre a Natale, scenderà in campo nove volte tra campionato, Conference League e Coppa Italia.
Nove partite, tutte decisive, nel giro di un mese
Gli impegni, peraltro, sono tutt'altro che banali. In Serie A tra le altre arriveranno l'Inter in casa e Bologna e Juventus in trasferta, mentre in Conference le gare con Pafos, Lask e Guimaraes saranno decisive per il passaggio del turno dopo la sconfitta contro l'Apoel. E poi la Coppa Italia, un sfida da dentro o fuori al Franchi contro l'Empoli con in palio il pass per i quarti di finale.
Turnover completo? Non più, ma ci saranno conseguenze
Palladino, insomma, avrà il suo bel da fare e c'è da capire come intenderà procedere. In terra cipriota il tecnico viola ha compreso che il turnover completo non è ammissibile, ed è quindi probabile che tanto in Conference quanto in Coppa Italia ricorrerà a delle formazioni miste tra titolarissimi e seconde linee. In campionato, invece, ad oggi risulta difficile pensare a delle rotazioni, ma non ci sarebbe da sorprendersi se qualcuno avesse dei cali di rendimento giocando ogni tre giorni.
Ma con un Chelsea così, quanto ne vale la pena?
Il discorso in fondo è sempre lo stesso e finisce, costantemente, in un vicolo cieco. Potremmo chiederci quanto valga la pena sprecare energie e rischiare infortuni in una competizione come la Conference, dove nella migliore delle ipotesi la Fiorentina incontrerebbe in finale un Chelsea che - non prendiamoci in giro - ha due se non tre squadre che sono delle macchine asfaltatrici. La risposta è semplice: non ne vale la pena. Però ormai la Conference c'è, e la Fiorentina non può permettersi di uscire anzitempo né tantomeno di rimanere esclusa dalle prime otto in classifica e dover disputare i playoff.
Il passato insegna: forse è giunto il momento di fare una scelta
La Fiorentina può fare davvero bene in campionato quest'anno, ma solo se quei dodici/tredici giocatori vengono preservati il più possibile, evitando fatiche durante la settimana. In altre parole, la rosa non è adatta a reggere due competizioni, e il fatto che una di queste sia la modestissima Conference alimenta il timore di perdere per l'ennesima volta l'occasione di vedere la Fiorentina tornare tra le grandi di Serie A. Nelle scorse due stagioni abbiamo visto cosa può succedere quando si punta tutto su un trofeo: Palladino, pensando al prossimo tour de force, in qualche modo dovrà pur ricordarsene.