Post-scriptum Fiorentina-Milan: per un Amrabat ritrovato c’è stata anche la sua prima fascia da capitano in viola

Quando il gioco si fa duro, Sofyan Amrabat comincia a lottare. E così è stato anche nella gara di sabato sera contro il Milan, nella quale è riuscito a ritrovare una prestazione da vero leader. È evidente, infatti, che quando il tasso agonistico si alza il centrocampista marocchino riesca anche ad esaltarsi, portando a casa anche gli onori della critica. Non solo belle parole, comunque, per Amrabat: contro il Milan è arrivata anche un’onorificenza più importante. La fascia da capitano della Fiorentina.
Seppur solo per una decina di minuti, cioè da quando al 81’ gli è stata passata da Bonaventura, che a sua volta l’aveva ereditata all’uscita di Biraghi, Amrabat ha indossato per la prima volta quel simbolo di un club storico come quello gigliato. Per di più, nella serata dedicata al ricordo di Davide Astori, l’eterno capitano mai dimenticato dai tifosi viola.
Nonostante le voci, e anche il concreto interessamento da parte del giocatore a spostarsi in società più blasonate, o vincenti, a gennaio, Sofyan ha rimesso la testa a posto, concentrandosi solo ed esclusivamente su quello che proveniva dal campo. Ecco che allora il fatto di indossare quel simbolo, così distintivo, non può essere paragonabile a quello di Chiesa nell’ultima gara prima di partire per Torino sponda Juventus, quando Beppe Iachini, forse un po’ ingenuamente, permise un simile gesto. Il passaggio di consegne dal suo collega di reparto è stato anzi un gesto di stima e riconoscimento verso un calciatore che, in campo, ci mette sempre tutto sé stesso per la causa Viola. Al di là dei limiti tecnici e dei pensieri sull’avvenire per la propria vita professionale.