ESULTANZA
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Questo pomeriggio il giornalista de La Nazione Angelo Giorgetti, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare l’attuale momento di forma della Fiorentina a due giorni dall’appuntamento europeo contro il Genk. Queste alcune delle sue dichiarazioni: 

“Nonostante il risultato finale la Fiorentina ha senza dubbio dominato contro il Milan, ma quando il miglior in campo è il portiere c’è qualcosa che non va. Già da questo si capisce che manca equilibrio. La Fiorentina con Arthur e Duncan nel mezzo ha avuto molte difficoltà, Parisi in occasione del rigore ci ha messo del suo. Forse il suo è stato un problema di posizionamento, sicuramente giocare a destra per un mancino non è semplice: anche se poteva aspettare ad intervenire su Jovic. Nonostante questo credo che l’esterno sia il migliore acquisto estivo della Fiorentina: per rendimento, anche se ogni tanto spenge il cervello, è sicuramente il migliore. Italiano mi è sembrato insofferente nei confronti degli attaccanti, quasi sul punto dell’esasperazione: da qualche anno ormai è sulla bocca di tutti, tra gli allenatori più elogiati, ormai piace a tutti. Mi dispiace molto perché non se lo merita il progetto della Fiorentina di passare momenti del genere. Per evitare che subentri la frustrazione bisognerebbe essere un po' più concreti, sopratutto in alcune fasi della partita. Abbassare un po' la posizione e permettere agli attaccanti di avere spazi: difendere non è sempre una cosa negativa, anzi nel caso nostro potrebbe essere d’aiuto”. 

Ha poi aggiunto: “Sinceramente non so cosa stia attraversando questo gruppo: ogni tanto mi chiedo se il problema non sia che non ha giocatori di grande livello, capaci di giocare per una grande squadra. Questo si nota, e di conseguenza cambia anche l’atteggiamento che la squadra ha in campo: dovrebbe cambiare in questo, non mi focalizzerei sul modulo o sul singolo giocatore. La Fiorentina domina ed è aggressiva in casa d'altri, ma non sei in grado di farlo con certi giocatori e prima poi gli altri ti puniscono. Vorrei vedere una squadra che sappia gestire le fasi, senza proporre sempre lo stesso tipo di aggiramento degli avversari. Dopo la partita è stato lo stesso Italiano ha ad ammettere che manchi veramente poco per diventare una grande squadra, il punto è che è tanto tempo che è cosi. Credo sia ormai una caratteristica di questo ciclo”.

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