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Il saluto di Gabriel Batistuta
Il saluto di Gabriel Batistuta

Il giornalista de La Repubblica e tifoso viola Massimo Basile, corrispondente da New York, ha scritto una riflessione sul proprio profilo Facebook, soffermandosi sulla situazione del Bologna, del Como e ovviamente anche sulla Fiorentina.

‘Dopo la crescita del Bologna ora serve fare attenzione al Como, perchè…’

‘Un anno e mezzo fa dissi che il Bologna, con Sartori, era il progetto tecnico che più mi affascinava. Dopo una loro sconfitta qualcuno, non ricordo il nome, scrisse un post per ironizzare su di me. Ma la crescita del Bologna, oltre a starmi nel cuore perché ricorda la tradizione, l’ho vista come uno stimolo per noi. Così quando vedevo la Roma acquistare Dybala. Adesso, dico, occhio al Como: non per il risultato sportivo, ma perché ho letto del loro progetto per far crescere il nome a livello internazionale. E usano le parole per unire, non per dividere. Mi incuriosisce, e so già che qualcuno dirà “allora tifa Como”.

‘A Firenze una volta, volevamo sempre di più, con una certa supponenza’

‘Il problema, a Firenze, è che una volta volevamo sempre di più, e la Fiorentina ne era la conseguenza: avevamo Bati e Rui, ma non ci bastava. Guardavamo solo a noi stessi, con una certa supponenza. Antipatici al mondo, ma con sogni di grandezza. Volevamo tutto e subito come nel ‘68 studentesco, anno di rivoluzioni anche calcistiche, se non ricordo male. E di più abbiamo avuto’.

‘Adesso molti si accontentano di sminuire i successi degli altri’

‘Ora molti si accontentano di sminuire i successi degli altri. Invece di dire: ‘okay, ora voglio riuscirci io, rispondono ‘sì, ma vediamo tra un anno cosa faranno’. È un modo di svelarsi. Il calcio - questa cosa che è molto più di un pallone, altrimenti Soriano e Galeano, Arbasino e Soldati non ne sarebbero stati i cantori, - è la proiezione di noi stessi. Siamo tifosi allo stesso modo di come viviamo la vita. Non conosco una sola persona ambiziosa, una che voglia migliorarsi ogni giorno nella vita, che non lo sia nel rapporto con la propria squadra.'


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