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Rocco Commisso e Joe Barone in tribuna al Franchi. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Rocco Commisso e Joe Barone in tribuna al Franchi. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Con il nuovo anno sta per iniziare anche il mercato invernale, in cui la Fiorentina dovrà cercare di rinforzarsi ulteriormente per poter continuare a competere su tutti i fronti. Fiorentinanews.com ha trattato questa tematica con Luigi Dell’Olio, giornalista esperto di economia per Private, Affari e Finanza e Repubblica.  il quale ha espresso anche il suo commento sulla questione del restyling dello stadio ‘Artemio Franchi’ tra la società viola e il comune di Firenze.

Secondo lei la Fiorentina come deciderà di investire i suoi capitali nel mercato invernale? 

“Cominciamo col dire che la Fiorentina è una società senza debiti, per cui ha spazio di manovra per chiudere uno-due anni in rosso. Inoltre, in estate entrerà una rata da 14 milioni per le cessioni di Vlahovic e Chiesa e altri 20 milioni per il riscatto di Amrabat, verso il quale anche di recente Ten Hag ha espresso parole al miele, nonostante la stagione non proprio positiva dei Red Devils. Considerata anche la posizione in classifica, in piena zona Europa, con la possibilità di puntare alla Champions mai così concreta da anni, c’è spazio per spendere nel mercato di gennaio". 

'Nomi roboanti a gennaio? Difficile perchè…'

Non aspettiamoci nomi altisonanti per due ordini di motivi: nonostante i discreti risultati sportivi, Commisso continua a puntare sulla riduzione dei costi legati agli stipendi; il patron della società non ama prendere giocatori in prestito. Dunque è probabile che arrivino giovani in rampa di lancio, ma ancora non così noti da aver attirato l’attenzione dei top club. Attenzione, però: se si tratta di giovani provenienti da altri campionati c’è da mettere in conto un periodo non breve di adattamento alla Serie A, dunque è probabile che si tratti di acquisti di prospettiva. Certo, sarebbe un peccato arrivare a un passo da un piazzamento prestigioso in campionato per “colpa” della panchina corta”.

Ha seguito la vicenda del restyling dello stadio ‘Franchi’? La Fiorentina era pronta a investire tanti soldi per un nuovo impianto e invece con tutta probabilità dovrà traslocare lontano da Firenze nella prossima stagione per via dei lavori… 

“La questione è per certi versi simile a quella di altri club, a cominciare da Milan e Inter, con le società che chiedono tempi di mercato e la politica che deve fare i conti con i tempi della pubblica amministrazione. Parliamo di due mondi diversi che faticano a parlare la stessa lingua e il risultato è che l'Italia resta indietro rispetto agli altri paesi europei. Nel caso specifico di Firenze, la situazione è resa ancora più complicata dal differente colore politico tra l'amministrazione comunale e il governo nazionale. Paradossalmente, il fatto che si debba decidere nel giro di pochi mesi è un vantaggio. Noi italiani solitamente ce la sappiamo cavare nelle difficoltà”.


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