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A pochi giorni da Italia-Turchia, gara inaugurale di Euro 2020, questo pomeriggio il giovane attaccante della Nazionale Italiana Giacomo Raspadori si è confessato ai microfoni di Rai Sport. Queste le sue parole: "Dormire prima dell'esordio in Nazionale contro la Repubblica Ceca è stato difficile, sicuramente è stata un’emozione grande, fortissima perché soprattutto è arrivata nella mia città, davanti alla mia famiglia che per fortuna era lì a vedermi, e veramente è stata una cosa incredibile. I compagni mi hanno fatto i complimenti, mi hanno detto che sicuramente nei prossimi giorni dovrò portare lo champagne di rito, e sono stati contenti per me. Per un ragazzo giovane vedere i compagni più grandi essere contenti per te è veramente bellissimo. Tanti sogni si sono realizzati ma credo che la grande forza sia prendere tutto come punto di partenza, di non fermarsi e non sentirsi arrivati. ll mio primo pensiero? Ai miei genitori e ai miei nonni: hanno fatto tantissimi sacrifici perché sono sempre stati pronti ad assecondare la passione mia e di mio fratello. Bisognava fare la spola fra Bologna e Sassuolo andando avanti ed indietro, non era facile. Ma ci hanno sempre assecondato. Sicuramente la mia fortuna è stata quella di crescere in un ambiente come quello del Sassuolo che ha una grande attenzione per i giovani e prima di tutto per le persone che per i calciatori. Devo ringraziare prima di tutto tutti gli allenatori che ho avuto, tutti i direttori sportivi che ho avuto, da Gianni Soli a Fattori a Palmieri che c’è ancora adesso, a tutti quelli della prima squadra ed a mister De Zerbi che mi hanno dato tante opportunità che penso per un ragazzo giovane sia la cosa di cui ci sia più bisogno. Sport e studio possono coesistere? Penso che sia molto importante riuscire ad affiancare le cose, è una cosa che mi hanno sempre trasmesso i miei genitori. La carriera del calciatore è una carriera che se anche le cose vanno benissimo, ha breve durata e quindi bisogna avere qualcosa di pronto per dopo. Come alleniamo i muscoli, bisogna allenare la mente, e penso che possa benissimo andare di pari passo. Invito tutti i ragazzi giovani come me, che vogliono inseguire questo sogno, di credere in entrambe le cose, non pensare che solo una di queste sia quella giusta, e cercare di affiancarle. Cosa ho notato di particolare nel gruppo della nazionale? La grande forza del gruppo. Non ci sono giocatori fortissimi ma la competizione è positiva. Non ci sono dinamiche negative nel gruppo e questo penso che sia una cosa molto importante. Soprattutto quando ci si giocano delle competizioni così importanti questo fa veramente la differenza”.


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