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L'Avvocato Mattia Alfano
L'Avvocato Mattia Alfano

Mattia Alfano, avvocato penalista esperto, tra le altre, di diritto sportivo, ha parlato a Fiorentinanews.com durante Hangover Viola, esprimendosi a tutto tondo in seguito alla pesante multa ricevuta dalla Fiorentina per la coreografia, già iconica, recante la scritta ‘Juve Merda’.

‘Mi auguro che la Fiorentina impugni la sanzione pecuniaria, perchè…’

“Trovo che quanto è successo alla Fiorentina sia di enorme, estrema gravità, perchè crea un precedente. Non c’è stata la squalifica della Curva, o del campo, o altre sanzioni invocate dai tifosi della Juventus, ma è gravissimo che di fronte ad una coreografia assolutamente ironica come quella di domenica scorsa, e che trova numerosi riscontri sia in Italia che in Europa, si sia arrivati a punire la società sportiva con una multa. Questo è un precedente estremamente pericoloso, a cui la Fiorentina dovrebbe far grande attenzione e provvedere ad impugnazione nelle sedi opportune. Non è tanto il problema dei 50.000€ da pagare, che sono poca cosa per una società di calcio, ma per ciò che si crea e si avalla.  In questo modo si trasforma lo stadio in qualcosa che non è nè è mai stato. Sono per punire in maniera grave quella tipologia di offese che vanno a colpire il genere, il credo religioso, la sessualità, la razza, perchè lo stadio deve anche essere un luogo di educazione alla cultura sportiva, ma non dobbiamo trasformarlo nel Teatro alla Scala”.

“Lo stadio ha un suo folklore, tanto che è vero che spesso i giudici a riguardo parlano della necessità di un ‘grado di tolleranza maggiore’ nell’ambito dell’attività calcistica. Lo stesso vale per i dibattiti sportivi, mi è capitato di difendere opinionisti che si sono lasciati sfuggire epiteti nei confronti di altri colleghi, ma anche per le discussioni politiche. C’è comprensione e aspettativa riguardo ad una maggiore gergalità, che non solo è tollerata ma considerata anche legittima… tutto questo tranne che quando succede qualcosa allo stadio Artemio Franchi. Tutte le volte in cui sono accadute determinate vicende, dagli insulti a Gasperini alla polemica con Spalletti, sembra che debbano avere un’eco mediatica e sanzioni che non trovano precedenti in nessuna parte d’Italia. Se questo è l’andazzo, bisognerebbe monitorare quanto accade ogni domenica in ogni stadio, dove vengono offesi i giocatori avversari, i portieri quando rinviano. Lo stesso Gonzalez ha affermato nell’intervista post Fiorentina-Juventus che si aspettava determinati ‘commenti’ dei tifosi viola, comprendendo la situazione. E se lo capiscono i calciatori in campo…”.

‘Si va in una direzione assurda e ridicola, qual era il ‘pericolo oggettivo’?’

“La sensazione è che si sia voluta spostare l’attenzione dalla sonora sconfitta della Juventus su una vicenda che poteva rimanere in un contesto ironico e scherzoso, ma che certamente non avrebbe dovuto avere ripercussioni sul piano della Giustizia Sportiva. Quando si va a punire una società per atti dei propri tifosi è quando si è creata una situazione di ‘pericolo oggettivo’ per l’ordine pubblico. La tifoseria della Juventus però era in sciopero e nemmeno era presente al Franchi. Manca anche il presupposto, che per me non ci sarebbe comunque stato, per procedere nei confronti della Fiorentina. Nessuna società sportiva poteva vietare una coreografia o uno striscione totalmente ironico, come se ne vedono in tutti gli stadi d’Italia. Sciarpe con l’epiteto rivolto alla Juventus vengono vendute in tutta Italia. Si sta andando verso un qualcosa di assurdo e ridicolo. Il tasso di tolleranza deve avere come punto di attenzione ciò che è sbagliato a prescindere, ossia accuse che vanno a colpire aspetti etici, non epiteti fini a se stessi”.

“A Firenze già assistiamo ad una sensibilità maggiore verso i DASPO, che vengono irrogati con un grado di severità maggiore rispetto ad altri stadi. Vediamo di non far diventare il Franchi ciò che non è nessun altro stadio italiano. L’ingiuria è stata depenalizzata, si fa diventare illecito un qualcosa che non lo è più nemmeno dal punto di vista personale. È giusto e corretto andare allo stadio in sicurezza, sono il primo ad andarci con mio figlio, ma lo stadio è fatto anche per divertirsi dicendo magari qualche parola di troppo, senza andare a ledere interessi tutelati dalla Costituzione. Kean subisce ululati razzisti in tantissimi stadi ma nessuno fa clamore. In nessuna parte del mondo si vive lo stadio come una rappresentazione teatrale, questo è certo. Quando si mandano messaggi diseducativi è un conto, ma un ‘vaffa’ lo riceve chiunque anche ad un incrocio o ad un semaforo e nessuno va da un giudice a chiedere una punizione a chi gli ha rivolto una certa espressione. Il politicamente corretto deve arrivare fino ad un certo punto”.

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