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È un peccato. La Fiorentina manca la decima vittoria consecutiva, un traguardo che sarebbe stato storico, riuscendo a replicare una striscia di successi compiuta solo oltre 60 anni fa. Il pareggio contro lo Spezia frena le deboli ambizioni in campionato, in una corsa all’Europa già molto complicata. In prospettiva degli impegni nelle due coppe, tuttavia, non è certo questo risultato a dover attenuare la fame della squadra gigliata.

Il pomeriggio del Franchi lascia l’amaro in bocca più per i due punti persi che per l’atteggiamento della Viola, che è ampiamente promosso. In un match così tosto, contro un avversario organizzato e improntato allo spezzettamento della gara con frequenti falli, la Fiorentina ha detto la sua senza trovare la giusta concretezza per incidere nel finale. Il gol subito è l’unica disattenzione da matita rossa, che i ragazzi di Italiano hanno pagato nel risultato finale.

Non è una prestazione che preoccupa in ottica Lech Poznan: giovedì, in Conference League, la Fiorentina dovrà essere brava a mettere in campo tutta l’energia che l’ha contraddistinta negli ultimi due mesi. A giudicare dalla tranquillità nel post-gara di Italiano e dalla delusione dei giocatori per non aver vinto, da questo punto di vista c’è poco di cui preoccuparsi. Grinta e carattere sono requisiti necessari per reggere la pesantezza del catino polacco, che si preannuncia il più grande nemico della squadra viola.

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