Che ne sarebbe stato di M'Bala Nzola con Palladino?
Dopo una strepitosa cavalcata di otto vittorie consecutive la Fiorentina di Palladino è tornata a mostrare qualche crepa e, con un punto nelle ultime quattro partite, si è allontanata sensibilmente dalle prime della classe. Tra i problemi maggiori emersi fin dall’inizio della stagione c’è sicuramente quello relativo alla riserva di Moise Kean.
Alternative bocciate
Kouamé e Beltran hanno dimostrato di essere inefficaci come prime punte, facendo vedere le loro migliori qualità dietro o accanto a un altro attaccante. In attesa del mercato di gennaio Palladino ha chiamato Kean agli straordinari esponendo l’ex Juventus al rischio infortuni, che già in passato gli hanno ostacolato la crescita.
Che attaccante serve a Palladino?
Da settimane circolano numerose voci intorno alla nuova punta che potrebbe interessare ai viola: Cabral, Calvert-Lewin, Djuric sono solo alcuni dei nomi ipotizzati. Premesso che ad oggi l'obiettivo sul mercato della società viola sembra essere un attaccante duttile che possa svariare sul fronte offensivo, guardando le caratteristiche di questi giocatori possiamo capire la tipologia di attaccante servirebbe a Palladino per sostituire nel suo ruolo naturale l'ex Juventus: una prima punta potente in grado di reggere un attacco in solitaria, con la capacità di proteggere il pallone per far salire la squadra e l’esperienza per incidere nei pochi minuti a disposizione.
Una vecchia conoscenza viola
Non un fenomeno che faccia concorrenza a Kean dunque, ma un giocatore affidabile che possa far rifiatare il classe 2000 e, qualora la partita si mettesse male, entrare per aumentare la pericolosità offensiva. Seppur proveniente da una stagione disastrosa M'Bala Nzola rientra in tutte le caratteristiche sopracitate. Un suo ritorno farebbe sicuramente strabuzzare gli occhi a tutti i tifosi viola, d’altronde il giocatore “ammirato” l’anno scorso, con soli 7 goal in 45 presenze era troppo brutto per essere vero.
I numeri di Nzola in Francia
Quest’anno però l’attaccante angolano approdato in prestito al Lens sta dimostrando per lo meno di essere un giocatore più forte di quello che indossava la maglia viola. Con il club d'oltralpe Nzola è sceso in campo 13 volte segnando 5 gol, viaggiando al ritmo di uno ogni 188 minuti. Le reti certificano la bontà della stagione dell’angolano, ma l’utilità che avrebbe potuto avere in questa Fiorentina va al di là della sua capacità realizzativa.
Caratteristiche adatte
L’ex Spezia è un calciatore capace di fare un lavoro simile a quello di Kean, lavorando spalle alla porta, facendo sponda per i compagni e, quando è nelle migliori condizioni, capace di attaccare la profondità (come dimostra il goal segnato contro il Cagliari la passata stagione). Adesso è ovviamente impossibile stabilire quanto la sua permanenza sarebbe stata utile alla causa viola, ma è innegabile che le sue caratteristiche si sposino col gioco di Palladino meglio di quelle di Kouamé o di Beltran.
Che ne sarebbe stato?
Ora la Fiorentina ha una grana in più da risolvere sul mercato, con un vice Kean da trovare in poche settimane. Gli occhi dei dirigenti viola guardano con interesse in Francia, dove Nzola sembra piano piano ritrovare un minimo di serenità dopo la disastrosa stagione in viola. Con il giudizio sospeso, ci facciamo questa domanda: che ne sarebbe stato di M'Bala Nzola con Palladino?
Articolo di Pietro Casini