Bove: "Ho reagito con forza, ma poi mi sono anche buttato giù. Mi sento in balia degli eventi, impotente. E il calcio mi manca tantissimo"
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Nell'intervista a Vanity Fair, il centrocampista della Fiorentina Edoardo Bove analizza i suoi mesi complicati e il momento attuale: “Nei giorni in ospedale ero tranquillo, ma vedevo preoccupazione e sofferenza di chi mi vuole bene. Sono abituato a stare al centro dell'attenzione dei media, loro no. E su di me hanno scritto di tutto. Mia nonna addirittura, una volta: ‘Ma come, domani ti operi e non mi dici niente?’. Un po' mi ha fatto male, a un certo punto ho smesso di leggere i giornali”.
“Mi sento un po' in balia degli eventi. Purtroppo è arrivata anche la tristezza”
E poi? “Ho reagito inizialmente con forza, poi è arrivata anche la tristezza. Mi sono buttato giù per un po', non avevo voglia di fare niente. Sono uno che già di suo è ossessionato dal controllo della situazione, quindi ero arrabbiato per quello. E poi mi sento in balia degli eventi. Ero arrabbiato con me stesso? Un po' lo sono ancora, chiedo al mio cuore ‘Ma c’era bisogno di quello scherzetto?’”.
“Mi sento forte e orgoglioso, ma mi manca il calcio. Ho perso un grande amore”
Ti senti in colpa? “No, mi sento forte e orgoglioso, anche se questo incidente mi ha fatto dubitare. Il calcio è uno dei miei più grandi amori, insieme a quello per famiglia e fidanzata. Non so esprimere cosa rappresenti per me; troppo se dico che è una forma d'arte? Forse, alla fine rincorri un pallone… Mi manca? Tantissimo. Non parlo di Serie A, mi manca giocare coi miei amici. Ho perso la parte più importante di me, continuo a essere me stesso ma senza un pezzo. Sono triste? Ma no, zero. Fortunatamente è una condizione temporanea, però mi fa paura non avere una routine né uno schema da seguire”.