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Di fatto dopo l'arrivo di Nico Gonzalez il mercato della Fiorentina si è fermato. Erano ancora i giorni immediatamente successivi all'addio brusco di Gattuso, legato anche ad acquisti pretesi in tempi brevi e destinati a non arrivare invece così presto: Commisso volle rispondere allora con il colpo più oneroso della storia viola.

Da lì in poi la classica strategia, come sempre legata all'attesa e alla pazienza, ai tempi lunghi e alle speranze di fine agosto, quando a Firenze ci sarà proprio il patron viola. Anche questa è una costante, perché in tutti i mercati condotti sotto la sua gestione, poco e nulla è stato fatto senza la sua presenza in città, come se la sua parola dovesse essere trasmessa dal vivo e non a distanza, come se alla sua squadra mercato servisse comunque l'appoggio diretto del presidente. Una dinamica di moda anche in altri club ma che di fatto rende superflue tutte quelle fasi in cui Commisso a Firenze non c'è: ecco infatti, prima l'esigenza di valutare una rosa perlopiù già nota e a cui mancavano comunque tutti i nazionali, e poi l'approccio via via crescente con l'arrivo di agosto. Tra qualche giorno, il patron arriverà nuovamente in Italia per assistere all'avvio del campionato e alla fine del mercato, quasi da direttore sportivo aggiunto, a dare però quell'inerzia decisiva per far entrare nel vivo un mercato viola bloccato di fatto da quasi due mesi.


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