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La Fiorentina è tornata in campo a Brescia dopo la pausa per le Nazionali: al Rigamonti non c'è stato nessun gol, ma la partita è stata sicuramente più interessante di quanto non dica il risultato finale. In casa viola c'è un po' di rammarico per i tre punti mancati, ma anche la consapevolezza che Brescia è un campo difficile (Juventus docet). La domanda del giorno dopo è la seguente: il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?

Chi lo vede mezzo pieno ha sicuramente le sue motivazioni. Innanzitutto la Fiorentina prosegue la sua striscia di imbattibilità, arrivata a sei partite: l'ultima sconfitta risale infatti alla trasferta di Marassi contro il Genova. Dragowski non ha subito gol per la seconda partita consecutiva, senza correre per altro particolari rischi ad eccezione di qualche apprensione sui corner avversari. Le certezze difensive della Fiorentina non possono che aumentare dopo una partita del genere, a partire da un Caceres sempre più sontuoso. Da sottolineare anche la prova di Lirola, che ha messo finalmente in mostra le qualità che hanno convinto Pradè e Barone ad investire così tanto per strapparlo dal Sassuolo.

Chi vede il bicchiere mezzo vuoto invece, si rammarica per una mancata vittoria che avrebbe permesso alla Fiorentina di raggiungere il Cagliari al quinto posto in classifica. E nella crisi che stanno attraversando diverse realtà italiane, due punti in più o in meno potrebbero fare la differenza alla fine del campionato. Un rammarico che si lega agli ultimi minuti di partita, quando il Brescia era inevitabilmente stanco e la Viola non è riuscita ad approfittarne. Forse anche per colpa di qualche cambio che è arrivato in leggero ritardo e che poteva essere più offensivo.

A prescindere da questo, il pareggio di Brescia rientra nel progetto di crescita di una Fiorentina che - non dimentichiamolo - ha tenuto sempre in mano la partita. Senza dimenticare che nel recente passato, la Viola probabilmente avrebbe perso la partita. E invece ha dimostrato una maturità inaspettata, motivo per cui il pareggio, pur non eccitando, alla fine è un risultato da non buttare. Adesso testa alla Lazio, il primo banco di prova per una Fiorentina che vuole continuare a crescere partita dopo partita.


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