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Ormai non è una sorpresa: Duncan e Arthur sono una coppia imprescindibile per la Fiorentina di Italiano. La dimostrazione lampante del fatto è stata il primo tempo contro il Monza, dove la palla girava fluida nella trequarti dei brianzoli con il brasiliano in cattedra. La squadra di Palladino difficilmente è riuscita a uscire dalla propria metà campo nella prima parte della partita, con Duncan che agiva da diga. Le palle lunghe giocate dai biancorossi, poi, erano facili prede per Milenkovic là dietro. 

E così la coppia di cui non sapevamo di aver bisogno, almeno ad inizio stagione, adesso è quasi d'obbligo per una Fiorentina che vola. Certo, la stanchezza dopo un po' inizia a farsi sentire e prima Mandragora e poi il giovanissimo Amatucci hanno preso le redini in uno sporco finale di partita, dove c'era solo da pensare a portare a casa i tre punti. Obiettivo riuscito. 

E pensare che  l'ex Sassuolo, arrivato a Firenze ormai quattro anni fa, è forse giunto alla prima vera stagione da protagonista con la maglia viola dopo stagioni di prestiti e inconsistenza. L'investimento fatto su di lui (15 milioni) finalmente vede dare i suoi frutti. Sul brasiliano invece c'è poco altro da dire se non vederlo all'opera. Conoscevamo il suo immenso potenziale, non conoscevamo quanto potesse rendere. La cura Italiano lo ha fatto ritrovare, prima con se stesso, poi con il gruppo squadra. Regista e mediano roccioso. Un Amrabat + Torreira parte 2, per i nostalgici. E pensare che a Firenze erano uno l'alternativa dell'altro… Ma ora tempo per la nostalgia non c'è. C'è una Fiorentina che sta facendo bene, merito anche di quei due ragazzi al centro del campo. 

Al 3, al 50 o al 100%: Arthur è sempre il signore del centrocampo. E in quel ruolo la gerarchia non si tocca
La rilevanza di Arthur Melo si percepisce quasi più quando non c'è anche perché quando è presente in mezzo al campo,...

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