Questo pomeriggio il presidente del quartiere 2 di Firenze Michele Pierguidi, durante un collegamento con Lady Radio, è tornato a parlare del restyling dello stadio franchi, dopo la notizia dell'ipotesi che la Fiorentina possa decidere di contribuire alla realizzazione dei lavori. Questo un estratto delle sue parole:

“Io sono sempre stato ottimista sul reperire i soldi mancanti, credo che quello economico non sia mai stato il problema principale. Allo stesso tempo però se davvero è stato trovato un accordo tra la Fiorentina e l’amministrazione comunale credo che siano stati fatti tanti passi avanti rispetto al recente passato”.

"Ecco qualora la vera preoccupazione dei cittadini del Quartiere 2"

Ha anche aggiunto: “La mia preoccupazione, e di tutto il quartiere 2, non era che la Fiorentina andasse a giocare altrove, ma che cosa sarebbe successo al Franchi. La nostra preoccupazione principale era questa: non eravamo preoccupati per la creazione di un nuovo impianto. Volvevamo che il Franchi non diventasse quello che, ad oggi, è il Flaminio di Roma o che fino a poco tempo fa era il Filadelfia di Torino. Evitare che diventasse un luogo di degrado, un buco nero nel bel mezzo del quartiere di Campo di Marte”.

“Com'è possibile pensare che il comune spenda 2 milioni all'anno senza la Fiorentina?”

Ha spiegato anche l’importanza del connubio tra la Fiorentina ed il Comune: “Mantenere l’Artemio Franchi senza i viola vorrebbe dire spendere 2 milioni di euro all’anno a fondo perduto. Non è assurdo dire che per un amministrazione comunale sarebbe assurdo spendesse queste cifre per un paio di eventi l’anno, considerando i soli spettacoli. Purtroppo con le leggi che abbiamo in Italia è molto facile che si verifichino altri casi come i due stadi già citati di Roma e Torino”.

"Tanti mi parlano di quello che è successo allo Stadio di Wembley. In Italia la situazione è totalmente diversa"

Ha poi concluso: “Bisognerebbe cambiare le leggi statali. In tanti mi fanno notare che in Inghilterra buttano giu uno stadio come Wembley, per poi ricostruirlo da zero. Io però faccio notare che viene fatto in una grande città come Londra, con le leggi inglese. In Italia purtroppo non riusciamo neanche a buttare giu San Siro, che ha una grande storia sportiva ma che dal punto di vista architettonico non si avvicina neanche al nostro stadio”.

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