Così è se mi pare… - Eptacaidecafobia, cornetti rossi e gatto nero
Venerdì 17 la Fiorentina giocherà contro il Napoli una partita fondamentale. Non la partita dell’anno, definizione più che abusata, che spetta al match del 29 maggio ad Atene. Però lo scontro col Napoli, in caso di vittoria, darebbe un duplice beneficio. Il primo, ovvio, l’inattaccabilità dell’ottavo posto. Non una posizione in classifica da leccarsi i baffi, ma utile quanto meno per avere di nuovo accesso alla Conference League e evitare il primo turno di Coppa Italia la prossima stagione. Secondo, non di poco conto, poter risparmiare tutte le energie possibili in vista della finale contro l’Olympiakos e considerare una gita fuori porta la trasferta in Sardegna.
Credenze che fanno sorridere
Contro i partenopei pare che la superstizione sia dalla nostra parte. Almeno così la pensa il presidente De Laurentiis che voleva lo spostamento di data, ritenendo nefasta la coincidenza del numero 17 con il giorno di venerdì. Se è una data che “porta jella” lo farà con tutti. Ma evidentemente a Napoli non la pensano così. Al di là del folklore, certe credenze oggigiorno fanno sorridere.
Eptacaidecafobia
La paura del numero diciassette si chiama eptacaidecafobia, parola di origine greca composta dai termini diciassette e fobia. Secondo l'Antico Testamento il diluvio universale iniziò il 17 del secondo mese come riportato dalla Genesi. Un'altra causa della superstizione su questo numero è legata alla scrittura in numeri romani XVII associata all'anagramma VIXI che vuol dire vissi, quindi "non vivo più sono morto”. L'associazione con il venerdì è invece legato al giorno in cui, secondo la Bibbia, morì Gesù. Questa la possibile origine di una credenza che nella Smorfia napoletana assurge a Vangelo.
Un gattone nero a sbarrare la strada
Si può quindi ipotizzare che loro vengano “armati” più di cornetti rossi che di bandiere azzurre. Speriamo che trovino al Franchi il leone viola nei panni di un gattone nero a sbarrargli la strada.