La Fiorentina è la peggior nemica di sé stessa. Una fase difensiva inaccettabile, e Italiano non nasconde la sua preoccupazione
Una sconfitta che brucia, c'è poco da aggiungere. Se non che la Fiorentina, questa sconfitta, se l'è andata a cercare in tutti i modi possibili. Perché è vero che i viola sono a corto di energie da qualche settimana, ma è vero anche che avevano sbloccato la partita e ne erano in completo controllo fino al 70'. Inammissibile, allora, concedere due gol come quelli segnati dal Basilea, il risultato di un peccato di recidiva che ormai non ha più scusanti.
Italiano si ostina a proporre una squadra offensiva, spregiudicata, e il risvolto della medaglia è una fase difensiva che a certi livelli non si può accettare. Il primo gol degli svizzeri, soprattutto, è la conseguenza di una serie di errori a tratti grotteschi, tra anticipi sbagliati e uscite a duecento all'ora (leggi Martinez Quarta) che di solito ti insegnando a non fare più o meno all'età di undici anni.
E poi vedi la Juventus che fa la solita partita catenacciara rischiando di prenderne tre solo nel primo tempo e poi la pareggia al 96esimo, tenendo aperta la qualificazione non si sa come. E fa rabbia, tanta rabbia. Perché la Fiorentina aveva tutte le carte in regola per battere il Basilea, ma per l'ennesima volta è stata la peggior nemica di sé stessa. Ovviamente al ritorno crederci è d'obbligo, ma quel "non sarà facile scardinare la loro difesa" ripetuto tre volte da Italiano nel post partita è tutto fuorché un segnale incoraggiante. Speriamo che da qualche parte si ritrovino le giuste motivazioni, perché non farlo sarebbe davvero un peccato.